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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Allerta botulino di Rasff in piatti e spuntini preparati prodotti in Italia Rischio grave: potenziale crescita di Clostridium botulinum in vari cibi conservati

Allerta botulino di Rasff in piatti e spuntini preparati prodotti in Italia Rischio grave: potenziale crescita di Clostridium botulinum in vari cibi conservati
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Polonia e Romania hanno attivato il Sistema rapido di allerta europeo (RASFF) avvisando
le autorità sanitarie dei diversi Paesi europei circa la potenziale crescita di
Clostridium botulinum in vari cibi preparati, prodotti in Italia e commercializzati
anche in Polonia e Romania. Attualmente le informazioni sulla distribuzione non sono
ancora disponibili sul sito del dicastero della salute. Il motivo del ritiro è in
particolare una ” potenziale crescita di Clostridium botulinum in vari cibi conservati
dall’Italia”. Nell’avviso 2078.2017 del 1 dicembre però, si parla solo di “vari
cibi conservati” senza che siano stati comunicati nè il produttore nè il distributore
in Italia, evidenzia lo “Sportello dei Diritti [1]”. In attesa che il Ministero
della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione “Avvisi di sicurezza” la provenienza
dei piatti e spuntini preparati in questione con la corretta identificazione del
prodotto, si coglie l’occasione per ricordare che è sempre bene prestare attenzione
quando si apre una confezione di cibi conservati. Il botulismo è una malattia paralizzante
causata da una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. Questo microrganismo
vive nel suolo, in assenza di ossigeno, e produce spore che possono resistere all’ambiente
esterno anche per un lungo periodo finché non incontrano condizioni adatte alla
crescita del batterio stesso. Sono tre le principali forme di botulismo:alimentare,
dovuto alla presenza della tossina nei cibi, pediatrico, perché C. botulinum è
presente nel tratto intestinale di un certo numero di neonati da ferita o lesione,
dovuto all’infezione di ferite da parte del batterio. Questa notizia di RASFF è
dedicata principalmente al botulismo di natura alimentare. Il botulismo alimentare
può colpire individui di tutte le età e non è trasmissibile da persona a persona.
I sintomi solitamente si manifestano molto rapidamente, da poche ore a pochi giorni
dall’ingestione della tossina (6 ore – 15 giorni). Tuttavia, mediamente, il periodo
di comparsa dei sintomi è compreso tra le 12 e le 36 ore. Le persone che hanno ingerito
la tossina sperimentano tutti i sintomi tipici di una paralisi neurale: annebbiamento
e sdoppiamento della vista, rallentamento e difficoltà di espressione, fatica nell’ingerire,
secchezza della bocca, debolezza muscolare che dalla parte superiore del corpo, spalle
e braccia, passa agli arti inferiori, con paralisi successiva. Nei casi più severi,
la paralisi dei muscoli coinvolti nella respirazione necessita che venga instaurata
una respirazione assistita (ventilazione meccanica). Sintomi simili sono quelli dati
dal botulismo pediatrico, dove il neonato è letargico, ha un tono muscolare ridotto
e ha difficoltà sia a piangere che a mangiare. Il trattamento della tossina botulinica
è possibile solo con la somministrazione di un’antitossina nelle prime ore dalla
comparsa dei sintomi e il recupero è molto lento. La maggior parte dei pazienti
va incontro a guarigione dopo settimane o mesi di terapia di supporto. L’antitossina
botulinica è disponibile presso il Ministero della Salute. A seconda della dose
di tossina ingerita, le manifestazioni cliniche variano da una sintomatologia sfumata
a casi molto severi che possono concludersi anche con un esito fatale (circa il 5%).
Il botulismo si può manifestare con sintomi piuttosto simili a quelli di altre condizioni,
come la sindrome di Guillain-Barré o l’infarto. Per appurare la natura della malattia,
oltre a test che verificano la capacità conduttiva dei nervi, il fluido spinale
e la scansione cerebrale, è necessario identificare la tossina nel siero o nelle
feci del paziente con test immunologici o isolando direttamente l’agente patogeno.
Ogni caso identificato di questo tipo di botulismo, infatti, evidenzia Giovanni D’Agata,
presidente dello “Sportello dei Diritti [2]”, costituisce una emergenza di salute
pubblica e un problema di sicurezza alimentare: esiste, infatti, il rischio concreto
che il cibo contaminato, sia di preparazione domestica che industriale, possa venire
consumato da molte persone. È necessario, quindi, ritirarlo immediatamente dal mercato
o dalle dispense.