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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Alaco, “Acqua sporca”: i deputati Nesci e Parentela (M5S) chiedono un tavolo tecnico ai prefetti

“Non possiamo non esprimere una forte preoccupazione per comportamenti di alcuni tecnici del sistema idrico, reperibili agli atti e sulle pagine dei giornali”

Alaco, “Acqua sporca”: i deputati Nesci e Parentela (M5S) chiedono un tavolo tecnico ai prefetti

“Non possiamo non esprimere una forte preoccupazione per comportamenti di alcuni tecnici del sistema idrico, reperibili agli atti e sulle pagine dei giornali”

 

 

I deputati M5S Dalila Nesci e Paolo Parentela hanno scritto ai prefetti di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria, promuovendo un tavolo tecnico per affrontare il pericolo acqua nei comuni serviti dal lago Alaco, di recente sequestrato dalla procura di Vibo Valentia per omissioni plurime di controlli e gravi violazioni nella classificazione delle acque.
Nella loro lettera sul caso Alaco, i due parlamentari Cinque Stelle hanno ricordato: «Nel tempo si sono susseguite più interrogazioni parlamentari e associazioni, comitati e organi di stampa hanno lanciato l’allarme sulla potabilità dell’acqua, che adesso non appare pretestuoso od infondato. Abbiamo già investito il Ministro della Salute per tutte le misure di competenza. Per l’approvvigionamento idrico, invece, bisogna trovare, partecipandole ai cittadini, soluzioni tecniche adeguate».
I due deputati hanno aggiunto: «Non possiamo non esprimere una forte preoccupazione per comportamenti di alcuni tecnici del sistema idrico, reperibili agli atti e sulle pagine dei giornali. C’è, dunque, una sfiducia fisiologica verso gli organi di controllo. È allora fondamentale che le varie istituzioni convergano e, a nostro avviso, che vi sia anche il contributo dell’Ispra».
In attesa di pronta risposta dai tre prefetti, Nesci e Parentela hanno concluso: «Confidiamo nella Loro volontà di avviare il tavolo tecnico e nel Loro costante coordinamento, con preghiera di coinvolgere anche rappresentanti non politici dei cittadini – cioè esponenti di comitati, di movimenti ambientalisti e organizzazioni già attivi sulla vicenda –, affinché, nella responsabilità e nell’unità, si diano risposte pronte e concrete ai tanti cittadini interessati».