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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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Accorpamento “Gemelli Careri”, Nasso e Rossi (Pd): “Scelta irrazionale” Appello ai consiglieri regionali affinché

Accorpamento “Gemelli Careri”, Nasso e Rossi (Pd): “Scelta irrazionale” Appello ai consiglieri regionali affinché
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In merito all’accorpamento dell’Istituto “Gemelli Careri” di Taurianova con il suo omologo di Oppido Mamertina, i responsabili provinciali del Partito democratico per la Pubblica Amministrazione, Avv. Ilario Nasso, e per la Pubblica Istruzione, Prof.ssa Caterina Rossi, denunciano l’irrazionalità della scelta recentemente adottata, e chiedono ai Consiglieri regionali reggini di assumere una posizione netta e decisa presso la Regione Calabria, affinché venga scongiurato l’avanzamento della procedura deliberata dal Consiglio provinciale.
I due Istituti Scolastici, a ben vedere, servono aree geografiche differenti per densità abitativa e conformazione del territorio, e non è ammissibile che l’unico Istituto d’istruzione superiore di Taurianova – tra i più grandi Comuni della Piana di Gioia Tauro – sia privato di una dirigenza in sede.
Le necessità di contenimento della spesa e lo stesso contesto normativo sono certamente noti al PD provinciale: ma il diritto fondamentale allo studio e il principio costituzionale di buon andamento della pubblica amministrazione non possono tollerare decisioni arbitrarie e frettolose, disposte in nome di una certa cecità fondata sull’applicazione ragionieristica di un algoritmo, e compiute sulla pelle, sul futuro e sulle speranze degli studenti, alla cui mobilitazione – pronta e consapevole – il Partito democratico si è unito fin da subito.
Il diritto allo studio, infatti, non si realizza attraverso la mera presenza di strutture poichè questo, come è facilmente intuibile, non basta a rendere l’offerta didattica funzionale alle esigenze dei ragazzi, né alla valorizzazione dei tanti, ottimi docenti che con passione cercano di rendere decorosa l’offerta didattico-formativa, nonostante la ghigliottina della spending review.
Ci si chiede, quindi, se abbia senso dimezzare le “presidenze”, costringendo un unico Dirigente a gestire scuole non esattamente vicine, all’interno di territori sprovvisti di un adeguato sistema di trasporto pubblico locale.
Sono, pertanto, evidenti le ragioni di ferma contrarietà all’espediente escogitato dall’Ente Provincia, che avrebbe potuto adottare ben più razionali soluzioni, come la riconduzione dell’Istituto Tecnico di Taurianova nell’ambito del locale Istituto comprensivo, dotato di un’autonoma Dirigenza scolastica: così facendo, e senza alcun aggravio di spesa, sarebbe stata facilmente evitabile, per il “Gemelli-Careri”, la stravagante ed esotica dissociazione tra l’ubicazione della propria struttura e la sede del proprio Dirigente; in tal modo, inoltre, si sarebbe garantita alla comunità cittadina – e in particolare a quella studentesca – la costante e immediata interlocuzione con la figura direttiva della scuola, senza alimentare nell’opinione pubblica la sgradevole sensazione che sulle sorti del “Gemelli-Careri”, dei suoi studenti e dei suoi docenti, nessuno abbia speso il tempo occorrente a trovare una soluzione logica e condivisibile.
Con l’occasione, Ilario Nasso e Caterina Rossi invitano ad una revisione complessiva dell’offerta formativa della stessa città di Taurianova, che a differenza di altre – e assai più piccole – realtà locali è tuttora priva, ad esempio, di indirizzi liceali: a questo fine, essi chiamano a raccolta le energie della Giunta e del Consiglio regionale, perché si sforzino di garantire ai giovani calabresi di oggi e di domani, con il rafforzamento – e non il ridimensionamento! – delle istituzioni scolastiche locali, il diritto a crescere entro cornici culturali di rilievo, costruendo nel proprio territorio quel futuro che troppo spesso diventa oggetto di campagne elettorali, salvo poi essere compromesso da scelte legittime sul piano formale ma prive di senso, di razionalità e di fondatezza sul piano culturale o morale.
Ilario Nasso e Caterina Rossi insistono, inoltre, sulle innumerevoli illogicità del Piano provinciale, che dimostra spesso non solo una mera “spartizione di numeri” ma – e ciò lascia di stucco! – una certa tendenza alla distribuzione di “premi consolatori”, noncuranti dell’identità di Comuni e territorio, di Istituti e indirizzi. Emerge, quindi, come questo modo di fare politica, totalmente privo di una visione armonica, si comporti invece come un automa, che in nome di un obiettivo applica indistintamente criteri deleteri per la storia ed il futuro di questa Regione: a tal proposito, dunque, si chiede una completa rivisitazione di tutto il Piano, nell’ottica globale del benessere di tutti gli alunni e di tutte le comunità locali.