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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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A volte ritornano… Nicolino Panedigrano commenta la riconquista del controllo dell'Udc lametino di Franco Talarico

A volte ritornano… Nicolino Panedigrano commenta la riconquista del controllo dell'Udc lametino di Franco Talarico
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In fondo non ci dispiace un certo neo stalinismo democristiano in miniatura, perché, come in Guerre Stellari, ha consentito il ritorno dello Jedi, anche se è ancora presto per dire se si tratti di un ritorno verso il Lato Chiaro o il Lato Oscuro della Forza. Franco Talarico ha riconquistato il controllo dell’UDC Lametina. E qual è il suo pensiero fisso? La sanità.

Confida che gli smemorati lametini dopo quasi due anni dalla sua sconfitta elettorale abbiano già dimenticato e così ha ripreso a magnificare i bei tempi andati quando veniva a Lamezia per inaugurare una volta all’anno quel Centro Protesi INAIL a cui ha continuato a cambiare il nome ma che è tuttora da completare, o per annunciare, col fido dr. Mancuso, qualche eccellenza farlocca (si è già scordato delle Porfirie, della Tossicologia Forense e dei Centri Regionali per la Litotrissia e SWL, per la Cura del dolore, per gli Impianti Cocleari, per la Mano Bionica?).

Ovviamente nel suo delirio di rinnovata potenza sorvola sul fatto che per la sua campagna elettorale ha portato in città la Ministra della Salute, Lorenzin, per farle dire che era giusto, anzi un vantaggio per Ospedale e pazienti, cancellare il Servizio Trasfusionale di Lamezia trasformandolo in Emoteca H6, chiudere Terapia Intensiva Neonatale, ridimensionare (per poi chiudere) Malattie Infettive (tutti reparti da sempre fiori all’occhiello della sanità lametina). E si è scordato di non aver mosso un dito contro la super concentrazione di risorse economiche, posti letto e reparti doppi e tripli a Catanzaro, a fronte del costante smantellamento dell’ospedale lametino; di non essersi accorto che a Lamezia il suo Mancuso non aveva aperto Neurologia, che pure era prevista sulla carta; di aver consentito che poco prima delle elezioni regionali un altro suo accolito, l’ex Direttore Sanitario dell’ASP dr. Catalano, trasportasse con un blitz a Catanzaro e addirittura non nell’ASP, ma nell’Azienda Pugliese-Ciaccio, l’intero reparto (attrezzature comprese) di quella Audiologia che lui, col Mancuso e l’immancabile codazzo, avevano poco prima inaugurato e tanto strombazzato anche come Centro per l’Orecchio Bionico.

Se questi sono i tempi d’oro, la sua promessa di un rinnovato impegno appare una minaccia. E se questi sono gli effetti concreti che i rappresentanti politici (come lui) vogliono perseguire, meglio la supposta impotenza di comitati, associazioni, proteste, manifestazioni e petizioni popolari, che lui vorrebbe scongiurare; perché, tanto per rinfrescargli la memoria, è stata la mobilitazione di comitati, associazioni e schiere di cittadini ad impedire la chiusura di fatto del Servizio Trasfusionale del nostro Ospedale, con l’aiuto dell’allora candidato Presidente Oliverio e contro la sua ignavia di Presidente del Consiglio Regionale ancora in carica.

Quanto ai 20 milioni destinati al nostro ospedale nel Patto per la Calabria, eviti di scimmiottare i grillini del suo ex sodale Scaffidi. Se davvero conta ancora un poco, si accerti se ci siano o no e poi parli con dati alla mano. Ma se ci sono, di certo questa volta l’attenzione e la mobilitazione dei cittadini lametini impediranno che vadano spesi per rimbiancare, come nel passato che lui glorifica, i muri dell’ospedale e fare concorsi (per sole donne) per la scelta del colore. Questa volta c’è da realizzare una cosa seria: quell’Hub della Rete Politrauma che lui ha sempre contrastato, ritenendolo addirittura superato, raccontando tante fandonie e magari sperando, ma invano, di raccoglierne benemerenze tra l’elettorato catanzarese.

Nicolino Panedigrano