A tutti i miei lettori i migliori auguri per le prossime festività
Mirella Maria Michienzi | Il 25, Dic 2011
Dopo che la manovra di Monti ci ha mandato tutti in depressione e non ci resta altro che piangere, per Natale tiriamoci su con una sana risata
A tutti i miei lettori i migliori auguri per le prossime festività
Dopo che la manovra di Monti ci ha mandato tutti in depressione e non ci resta altro che piangere, per Natale tiriamoci su con una sana risata
di Mirella Maria Michienzi
Gentili Direttore, Editore, Redazione e Cari Lettori,
i migliori auguri, per le prossime festività di Natale e Capodanno, ve li voglio esprimere con una barzelletta per farvi ridere e per tirarci su di morale tutti quanti. Spero che la racconterete ai vostri amici durante la cena di Vigilia o durante il pranzo di Natale. Ma, a scanso di equivoci, affinché non sia giudicata irrispettosa, devo fare una premessa: Per me Natale è la ricorrenza più bella e, ogni anno, il giorno dell’Immacolata, mi occupo personalmente a montare il Presepe. La maggior parte dei pastorelli risalgono alla mia infanzia; mio padre li comprava a Polistena e sono fatti in cartapesta. Le lastre e le casette in sughero sono più recenti; le ho acquistate in piazza Navona, a Roma. Mando in allegato 1 foto.
PARE CHE IL PRESEPE SIA NATO COSI’:
Appena nacque il Bambino, Maria lo guardava e piangeva. Allora Giuseppe capì che Maria si disperava, perché non aveva nessuna copertina per coprirlo. Si allontanò di corsa e tornò con una bella copertina con cui avvolsero il Bambinello.
Però Maria non smise di piangere. Allora Giuseppe pensò che lo facesse, perché faceva ancora troppo freddo. Si allontanò nuovamente di corsa e tornò con un bue ed un asinello, rassicurando Maria che sarebbero serviti per riscaldare il piccino.
Però Maria non smise di piangere. Allora Giuseppe che voleva vederla sorridere si allontanò di nuovo e tornò con tante persone donne, uomini e bambini; tutti avevano in mano un dono per fare festa al Bambinello.
Però Maria continuava a piangere. Giuseppe si allontanò, lasciandola in compagnia dei pastori, e ritornò con gli zampognari.
Ma nemmeno il suono delle ciaramelle fece smettere Maria. Allora Giuseppe si allontanò di nuovo e tornò con i Re Magi che si inchinarono davanti al Bambinello, portando doni preziosi.
Maria era ancora triste e piangente. Allora Giuseppe notò una bella stella con una coda e riuscì a convincerla a posarsi sulla capanna. Poi disse a Maria: Guarda quant’è bella, illumina tutto e tutti…ci sono i pastori, gli zampognari, i Re Magi.
Maria, comunque, era inconsolabile. Allora Giuseppe disse: “ Maria, dimmi per quale motivo piangi, altrimenti non so cosa fare di più!”.
Maria finalmente parlò e disse:” Non puoi fare niente, Giuseppe mio. Io volevo la femminuccia.”
Spero che abbiate riso e che farete ridere raccontandola. E ora ci sono le dediche. Lo sapete che la barzellette le dedico sempre…Questa volta la dedico al signore che vidi esporre, al balcone di una bellissima villa di viale Mazzini a Firenze, una bandiera di raso rosa di circa 7 metri x 7. Poiché lo guardavo incuriosita mi salutò felice dicendomi: “Non è la bandiera di un nuovo Consolato ma è la bandiera della “Consolazione”…dopo cinque maschi è arrivata la femmina!”. La dedico anche a don Vittorio di Cittanova che aveva sei bellissime figlie, ma non un maschio e né mai confessò se… ne fosse andato in cerca.
Ancora Buon Natale a tutti.
redazione@approdonews.it