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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 08 MAGGIO 2024

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A Taurianova arrestiamoli e sciogliamoli tutti!

“Ma s’io avessi previsto tutto questo. Dati causa e pretesto, le attuali conclusioni. Credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi, avrei scritto…”, a suon di “venticello”, bevendo acqua di pozzo avvelenata? Ma proviamo a “disintossicarci” con libertà, verità e amor di giustizia. Togliendo quel make up alla Tussauds e indossando un eskimo color verde dove in esso vige la speranza di un popolo assetato di verità, e dove la libertà sarà sempre una poesia da scrivere.
Ma precisamente cosa sta accadendo a Taurianova? Sicuramente è un periodo molto delicato, lo è sempre quando entra in gioco un’indagine della magistratura, c’è sempre qualcosa di torbido, ritrovarsi in un fiume in piena che travolge ogni certezza e posto in essere dubbi, ipocrisie e veleni.
Tentiamo nel nostro piccolo e umile contributo a fare una riflessione, che non sia la solita tanto per avere qualche consenso in più, ma solo per il bene dei cittadini contro le pseudo trame che circolano in città su “Commissioni di accesso antimafia” un tanto al chilo, “Quarto scioglimento antimafia” che si può trovare in qualche scaffale di un supermercato in offerta, prendi quattro e ne paghi tre (per ora). D’altronde anche il grande generale De Gaulle bollò come “progetto ambizioso”, la proposta di sterminare tutti gli imbecilli. Impresa ardua e non praticabile per mere condizioni di gravidanze continue. E quindi, arrestiamoli tutti! Ricordo i tempi in cui erano tutti giudici amministrativi, l’altro in cui sembravano essere tanti segretari generali della presidenza del consiglio dei ministri in quanto conoscevano le convocazioni e il motivo per il quale a volte non venivano svolti. C’era il tempo dei “faldoni” scambiati per ingiurie, e poi? Ci sono state due relazioni di scioglimento antimafia dopo quello del 1991, e credo che qualche volta una rilettura andrebbe fatta, anche per rinfrescare la memoria contro le “fontanelle della verginità” dei pulpiti della morale perpetua. Oggi Taurianova è piena di prefetti (sic!).
E oggi, cosa c’è oggi a Taurianova che ci fa aprire dibattiti tra i vicoli e gli angoli di piazza, e ovviamente nei supermercati per acquistare “commissioni d’accesso” e “scioglimenti per mafia”?
C’è un sindaco certo, Fabio Scionti, un carattere difficile simile a quello del Marchese del Grillo, dove l’indole è quella dell’arroganza e dell’impermeabile a portata di mano (mancava solo che si sentisse bello e l’avremmo fatta completa), e dove c’è stato un momento in cui ci si aspettava come il Marchese, che dal balcone del Municipio buttasse monetine roventi ai poveri passanti. Un sindaco al quale è stata tolta la scorta per via della direttiva del ministero dell’interno sul risparmio degli agenti, ora è libero di uscire senza alcun vincolo. Potrà ascoltare la città, annusare l’aria e il suo profumo, subire la pancia dei cittadini, sia nel bene che nel male, magari farsi vedere spesso, seduto, chissà, su uno scalino a mangiare un panino con una birra (che non è peccato). O che ne so, sorridere con soave disponibilità e non con arroganza da petto gonfio (anche perché, siamo seri, non potrebbe nemmeno permetterselo). Ma porta con sé il fardello di una testimonianza per la quale un pubblico ministero ha trasmesso gli atti, valutandola “falsa” sia per lui che per il presidente del consiglio comunale Fausto Siclari. Ovvero, c’è una richiesta, attenzione, non è indagato, lo stabilirà poi il presidente durante la sentenza di quel processo il quale è ancora in corso di dibattimento. Del sindaco Scionti l’unica certezza che si sa è quella bomba che gli ha distrutto la macchina, e che fino oggi senza prova contraria, è una vittima. Poi se ci saranno altri sviluppi o scenari che qualcuno nell’ultimo consiglio comunale come una Cassandra paventava, a noi umani non è dato sapere. Ad oggi, l’unica persona indagata dell’oramai ex coalizione “Taurianova Cambia” si è dimessa da consigliere comunale, e la palla è passata alla magistratura, non più roba della politica.
Ma ci sono veleni che la città recepisce (anche) in maniera distorta perché da quel termine sputato nella foga, “sodali” al “venticello” del barbiere di Siviglia, è un attimo. E sicuramente l’unico protagonista a smentire le voci per la tranquillità prima della città per amore della verità e di protezione di essa, poi per egli stesso, è solo Fabio Scionti. E non può permettersi più il silenzio, non più, perché stare zitto rischia di essere colpevole più di quanto lo potrebbe essere una calunnia. Al suo posto non escluderei un’uscita pubblica forte, decisa, che non sia solo la semplice conferenza stampa, ma di più, come un dialogo a due, da una parte il sindaco e dall’altra i cittadini di Taurianova. Anche con un pubblico comizio, affrontando la città a viso aperto.
La politica a buon mercato è come un “mercato parallelo” di roba griffata che poi in parole povere, è tutto fasullo. Fabio Scionti sa che chi scrive l’ha sempre osservato, diciamo non in maniera benevola in questi anni, ma sa anche che l’ha fatto per il bene di questa città e mai per velleità faziose. Oggi mi ritrovo in una posizione insolita di essere continuamente criticato e “attaccato” perché abbia attuato una sorta di “protezione” del sindaco. Ma come potrebbe essere diversamente, in un paese dove c’è stato continuamente il commissariamento della democrazia per dieci anni? Oggi il sindaco ha una sua maggioranza, palese e celata. Il sindaco sa (e io lo so con assoluta certezza “contributiva” sul campo) che il sindaco che nove caselle quantomeno saranno sempre riempite all’occorrenza e ne ha già avuto ampie dimostrazioni. Sa che finirà il mandato tra venti mesi, ma deve altresì sapere che se non chiarisce, dopo l’approvazione dei bilanci di luglio e agosto, i criteri di assunzione dei 19 ex Lsu/Lpu, dovrà per forza di cose e per una questione di dignità, dimettersi e aprire una crisi. Al contrario, potrà continuare speditamente con serenità e porre in essere quella “programmazione” che dura oramai da quasi quattro anni. A chiare lettere con forza e veemenza ribadire quello che poi ha detto nell’ultimo consiglio comunale, ossia che è una “vittima”, dato che oggi si è aperto un percorso per una nuova rotta da tracciare fino alla primavera del 2021 e chissà, forse oltre…
A livello di numeri e di Giunta sta bene così come sta. Oramai sono saltati tutti gli schemi e gli accordi dopo la “storiaccia”. Non ha più vincoli nonostante rivendicazioni di caselle mancanti per assessorati. Non hanno più ragione di esistere, come ebbi modo a dire precedentemente, è anacronistico, fuori moda e poi non ne vedo il bisogno. I numeri per andare avanti ce l’ha, gli bastano questi tre assessori in carica. C’è l’avvento di Daniele Prestileo che in qualche modo, celatamente è parte integrante del gruppo “ombra” più forte in consiglio (sic!). Per cosa in cambio? Un assessore? No, giammai, solo un “Grazie”. Ringraziare non costa nulla, fa parte dei doveri del rispetto e del reale bene alla città, e non del mercimonio do ut des.
Il sindaco Fabio Scionti può andare avanti con i suoi tre assessori, risparmiare qualche decina di migliaia di euro (visto che già ne sperpera per un inutile Staff da reddito di cittadinanza. A proposito sono andato a Palmi e, no vabbè, la prossima volta…).
Caro Fabio, sai quanto ti voglio bene, ti vogliamo bene perché in fondo non sei la persona che vorresti apparire. Ricordo quante belle paroline ti ho sempre dedicato. Ma oramai gli schemi sono saltati, sei ai tempi supplementari, i giocatori sono stanchi e si gioca il tutto per tutto, la panchina è oramai esaurita, vai avanti così. E poi, chi potrebbe rivendicare un assessore? Escludendo quello di Caridi che oramai lo sa pure lui che è inutile e inopportuno anche perché la persona designata sarebbe sprecata in questa giunta. Al suo posto ambirei a capo del Louvre o che ne so alla presidenza della Galleria d’Arte Moderna romana, ma non come assessore di Fabio Scionti, suvvia! E l’altro chi sarebbe il Partito Democratico? Dai è una battuta, siamo su scherzi a parte? Dopo quel (orrendo) comunicato stampa già è tanto se gli rivolgi la parola, mo’ pure l’assessore? Fesso sì, ma scemo è un’esagerazione, un po’ di amor proprio. Anche se poi penso che sono persone abbastanza intelligenti e sanno cos’è il pudore, almeno noi di Sinistra conosciamo il pudore e i suoi limiti. E poi caro Fabio, ti dico una cosa, tanto non ci sente nessuno, fregatene! In ogni caso resti in sella lo stesso, nove li racimolerai sempre, ma prima, eh sì prima, devi affrontare un rodeo, quello più importante, con la tua città.
Don Chisciotte senza Mancia
(GiLar del Pueblo)