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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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A San Luca ricorre il trentesimo anniversario dell’uccisione del Brigadiere Carmine Tripodi Deposta un’ulteriore corona nei pressi di una stele commemorativa

A San Luca ricorre il trentesimo anniversario dell’uccisione del Brigadiere Carmine Tripodi Deposta un’ulteriore corona nei pressi di una stele commemorativa
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Stamane, in occasione del trentesimo anniversario della barbara uccisione del Brigadiere Carmine TRIPODI, presso la Chiesa Santa Maria della Pietà di San Luca, il Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, Monsignor Francesco Oliva, assistito dal Cappellano Militare dei Carabinieri, don Aldo RIPEPI, e dal parroco del Luogo, Don Pino STRANGIO, ha presieduto una celebrazione eucaristica in memoria del Sottufficiale, preceduta da un significativo momento presso il luogo dell’eccidio, all’ingresso del paese, in località Ponte Cucuzza, dove, nei pressi del monumento commemorativo, il Prefetto di Reggio Calabria, dottor Claudio SAMMARTINO, accompagnato dal Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Lorenzo FALFERI, ha deposto uno corona d’alloro in memoria del decorato, cui sono stati resi gli onori militari da un picchetto armato, sulle note del silenzio d’ordinanza. A seguire, la signora Luciana CARERI, all’epoca fidanzata del Sottufficiale, ha deposto un mazzo di rose. Successivamente, al termine della Messa, cui hanno anche partecipato tantissimi studenti delle scuole della zona, con in testa quelli dell’Istituto Comprensivo Corrado Alvaro di San Luca, che hanno altresì intonato alla perfezione il canto “Inno alla Virgo Fidelis” (protettrice dell’Arma dei Carabinieri), nella piazza che reca il nome del Brigadiere, è stata deposta un’ulteriore corona nei pressi di una stele commemorativa.
Alla commemorazione, insieme a una rappresentanza dei Carabinieri delle Compagnie di Bianco, Roccella Jonica e Locri, ricadenti sotto l’egida dell’omonimo Gruppo, erano inoltre presenti il Presidente della Corte d’Appello e il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, dottori Giovanni Battista MACRÌ e Federico Cafiero DE RAHO, il Presidente del Tribunale e il Procuratore di Locri, dottori Rodolfo PALERMO e Luigi D’ALESSIO, nonchè il Questore e i vertici provinciali e i colleghi della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Penitenziaria, cui si sono uniti numerosi Sindaci e Commissari Prefettizi del Circondario.
Il Brigadiere Carmine TRIPODI, Medaglia d’Oro al Valor Militare:
 era nato a Torre Orsaia (SA) il 14.5.1960;
 si è arruolato nell’Arma dei Carabinieri il 14.7.1977;
 dopo aver svolto il previsto corso d’istruzione (dal 18.9.1978 al 20.5.1980 – 31° Corso Allievi Sottufficiali), è stato promosso Vice Brigadiere il 18.5.1980 e Brigadiere il 18.5.1982;
 ha prestato servizio:
 dal 19.5.80 al 22.11.80, presso l’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri Bianco;
 dal 23.11.80 al 7.1.82, alla Squadriglia Carabinieri Motticella di Bruzzano Zeffirio;
 dall’8.1.82 (e, dal 30.7.84, quale Comandante) al 6.2.1985, presso la Stazione Carabinieri San Luca.
Sin dal suo arrivo in servizio presso la Compagnia di Bianco, il Brigadiere TRIPODI si era distinto per slancio, acuto intuito investigativo, profonda dedizione e tanta professionalità, che gli permisero in pochissimo tempo di pervenire alla cattura di diversi latitanti, tra cui un’esponente di spicco della criminalità organizzata, e alla denuncia di numerosi appartenenti alle consorterie criminali denominate “MAMMOLITI-STRANGIO-PIZZATA” operanti in San Luca, tra cui le prime donne intranee a quelle organizzazioni, successivamente arrestati e rinviati a giudizio per associazione per delinquere di tipo mafioso. Notevole e determinante fu, inoltre, il contributo fornito dal brillante Sottufficiale in ordine alle indagini su diversi sequestri di persona a scopo di estorsione, tra cui:
 quello dell’ingegnere Carlo DE FEO (perpetrato nel 1983 a Napoli e conclusosi l’anno successivo con il suo rilascio a Platì, dopo il pagamento all’anonima sequestri di 4 miliardi e 400 milioni di lire), nell’ambito delle quali erano stati individuati 8 covi e arrestate 40 persone, tutte originarie di San Luca e zone limitrofe – in merito proprio il giorno prima della sua morte, il Brigadiere TRIPODI aveva reso testimonianza dinanzi al Giudice Istruttore del Tribunale di Napoli che si era recato in San Luca per compiere delle ricognizioni dei luoghi;
 quello di Giuliano RAVIZZA da Pavia, la cui risoluzione era valsa al Sottufficiale l’attribuzione di un encomio solenne da parte dell’allora Comandante della Legione Carabinieri di Catanzaro.
E in questo contesto, tra le ore 20,35 e le 20,45 del 6 febbraio 1985, in corrispondenza di una curva a gomito della strada provinciale San Luca – Bovalino, in Località Ponte Cucuzza, è stato ucciso mediante l’esplosione di almeno 6 colpi di fucile caricato a pallettoni, il Brigadiere Carmine TRIPODI, nel mentre, in uniforme, a bordo della propria autovettura Fiat 132, si stava recando per motivi di servizio presso il Comando Compagnia di Bianco, su convocazione dal suo ufficiale superiore diretto.
Il corpo esanime del militare venne scoperto da una pattuglia della stessa Stazione di San Luca in servizio di perlustrazione: era stato colpito da almeno due killer, i quali, a distanza ravvicinata, lo avevano colpito con almeno 7 colpi di fucile caricato a pallettoni, per poi dileguarsi verosimilmente a bordo di una autovettura di grossa cilindrata. Tuttavia l’indomita reazione del Sottufficiale dell’Arma proditoriamente aggredito, permetteva allo stesso di ferire uno dei vili attentatori, colpito da almeno uno dei sei colpi da lui esplosi con la pistola d’ordinanza.
Per tali accadimenti il Brig. Carmine TRIPODI – “Vittima del Dovere” è stato insignito di “Medaglia D’oro al Valor Militare” con la seguente motivazione: “Comandante di Stazione distaccata, già distintosi in precedenti operazioni di servizio contro agguerrite cosche mafiose, conduceva prolungate, complesse e rischiose indagini che portavano all’arresto di numerosi temibili associati ad organizzazioni criminose, responsabili di gravissimi delitti. Fatto segno a colpi di fucile da parte di almeno tre malviventi, sebbene mortalmente ferito, trovava la forza di reagire al proditorio agguato riuscendo a colpirne uno, dileguatosi poi con i complici. Esempio di elette virtù militari e di dedizione al servizio spinto fino al sacrificio della vita”.

ECCO IL DISCORSO PRONUNCIATO DALL’ALLORA FIDANZATA LUCIANA CARERI

Illustrissime Autorità

Sono più che mai commossa e partecipe ,in questo giorno in cui siamo qui riuniti per celebrare il trentesimo anniversario  della morte del brigadiere Tripodi , una morte violenta che all’epoca  scosse brutalmente il nostro territorio e sconvolse nel profondo le coscienze  di quanti vedono nell’Arma dei carabinieri il garante della legalità’ e nei suoi rappresentanti un sicuro punto di riferimento,ancor più’ in una zona ad alto rischio di criminalità’ com’è’, purtroppo la nostra.

Ripensando a questi trent’anni e mentre assieme a voi rendo omaggio a un uomo eccezionale ,non posso fare a meno di chiedermi cosa e’ cambiato dal giorno in cui una mano assassina pose fine alla giovane vita del brigadiere Tripodi i,non posso non domandarmi se il suo sacrificio sia davvero valso a dare una svolta ,in questa nostra martoriata terra.

E puntualmente mi rispondo che si,non può altrimenti se è’ vero , com’è’ vero che molti ,moltissimi uomini  dell’Arma , del Corpo di polizia, della Magistratura hanno affrontato senza esitazione la morte per riaffermare il senso della giustizia e i più’ alti valori della convivenza civile.

Valori in cui il Brigadiere Tripodi ha fermamente creduto e per i quali so , senza ombra di dubbio, che era pronto a offrire la vita.

Nessuno può’ saperlo più’ di me ‘che gli sono stata accanto quattro anni ,condividendone progetti e speranze ,non solo privati ma che riguardano un ambito più’ generale di trasformazione ad operare dell’intera comunità’ in cui si è’ trovato ad operare .

E oggi che lui non c’è’ più’ la certezza dell’importanza e del significato di ciò’ che ha fatto a difesa di tutti noi è per lealtà’ verso le istituzioni e’ di conforto a chi lo ha conosciuto , stimato ,amato.

Conforto ed insieme forza per portare avanti la sua battaglia e per far si che il seme che egli ha posto dia i suoi frutti .

Per questo auspico che soprattutto i giovani , i quali rappresentano il,futuro della nazione sappiano prendere coscienza di se’  è del ruolo decisivo che possono svolgere per far valere il bene comune, a dispetto di qualsiasi tipo di vessazione.

Che la parte più’ sana della società’ , calabrese,e non , faccia  propri gli ideali per cui il Brigadiere Tripodi e tanti altri con lui hanno lottato fino all’estremo  sacrificio.p

Colgo l’ occasione per ringraziare le autorità’ presenti , anche a nome dei genitori del Brigadiere Tripodi i quali non sono potuti intervenire a questa commemorazione  a causa degli acciacchi dell’età’, ma si sentono spiritualmente vicini a chi lo ricorda.

Grazie,  dunque , e un rinnovato augurio di buon lavoro a voi che ogni giorno , senza cedimenti di alcun genere ,bensì con fedeltà’ , devozione e spirito di servizio ,operate  per garantire il rispetto delle leggi e la sicurezza dei cittadini.

Luciana Careri