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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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A fine anno 130 mila posti in meno, rischiano le Pmi: – 26 mila in tre mesi

A fine anno 130 mila posti in meno, rischiano le Pmi: – 26 mila in tre mesi

Rapporto Unioncamere, retrocessione a 2 velocità: -1,5% nel Centro-Nord, mentre al Sud si registrerà un – 1,8%. Segno meno anche per i consumi: nel Mezzogiorno si stima una contrazione del 2,4% , con punte fino a -2,8%

A fine anno 130 mila posti in meno, rischiano le Pmi: – 26 mila in tre mesi

Rapporto Unioncamere, retrocessione a 2 velocità: -1,5% nel Centro-Nord, mentre al Sud si registrerà un – 1,8%. Segno meno anche per i consumi: nel Mezzogiorno si stima una contrazione del 2,4% , con punte fino a -2,8%

 

 

(ANSA) ROMA – Anche la recessione ha due velocità, da una parte il Centro-Nord e dall’altra il Mezzogiorno. Il rapporto Unioncamere 2012 presentato oggi stima a fine anno un calo medio del pil dell’1,5% ma al Sud lo scotto sarà -1,8%. Ma la ripresa arriverà con il nuovo anno, quando il pil è atteso in crescita dello 0,8%.

Allarme dell’Unioncamere anche sull’occupazione: la crisi, infatti, continuerà a colpire soprattutto le pmi, con meno di 10 dipendenti. A fine anno il saldo dei posti di lavoro segnerà -130.000 unità. Segno meno anche per i consumi che a fine anno potranno ridursi, sempre per Unioncamere del 2,1% mentre gli investimenti subirebbero un calo del 3,8%. Peggio nel Mezzogiorno dove i consumi delle famiglie dovrebbero contrarsi del 2,4% con punte fino a -2,8%.

DARDANELLO, A RISCHIO PMI, IN 3 MESI -26 MILA IMPRESE – “Favorire gli investimenti per rilanciare l’economia e sostenere l’occupazione”. Questa l’indicazione del presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, alla luce dei dati del rapporto 2012 dell’Unione delle Camere di commercio. “Dopo quattro anni di crisi, il tessuto produttivo del paese appare provato. Tra gennaio e marzo di quest’anno – ha detto – sono andate perdute 26 mila imprese. In pericolo sono tanti piccoli e piccolissimi imprenditori che rischiano di fallire per crediti non riscossi o perché vedono ridursi il credito delle banche. Ovviamente – ha proseguito Dardanello – l’occupazione risentirà di questo contesto, soprattutto quella creata dalle microimprese con meno di dieci addetti. Per questi motivi abbiamo avanzato proposte concrete prive di oneri per le casse statali su cinque temi chiave per lo sviluppo: semplificazione, internazionalizzazione, investimenti, credito e lavoro”.