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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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A Cosenza la presentazione del libro “La vita che resta” Mercoledì, alle 18

A Cosenza la presentazione del libro “La vita che resta” Mercoledì, alle 18
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Il libro “La vita che resta” di Paola Stefania Fratto, verrà presentato mercoledì, alle ore 18, sul
Terrazzo Pellegrini, a Cosenza.
Interverranno:
Pantaleone Sergi, giornalista
Paola Stefania Fratto, autrice del volume
Modererà:
Antonietta Cozza, ufficio stampa Pellegrini

Il romanzo “La vita che resta” di Paola Stefania Fratto propone al lettore una storia
quasi senza tempo, quella di zio Tore e Leo.
Delicata, intensa, intima e forte come un cordone ombelicale. Leo è poco più di
un bambino quando capita per caso, spinto da quella curiosità
infantile unica e irripetibile, nel garage di zio Tore che si affaccia sulla strada
e domina la piazza dove i bambini giocano e fanno rumore. Un
garage, quello di zio Tore, che è come un luogo magico e fatato che incanta Leo
che trascorrerà qui molti anni della sua vita affascinato dai
racconti del vecchio che narrano di un passato ormai atavico ed ancestrale che è
come un antico scrigno di tesori.
Ed è in questo fascinoso dialogo che il romanzo ha la sua forza e la sua bellezza,
un dialogo in cui compaiono segmenti che riavvolgono i fili della
memoria: il lavoro di un tempo, l’emigrazione, le tradizioni paesane, i ritmi della
gente di montagna, i sentimenti, l’amore e il dolore. In questo
luogo zio Tore e Leo diventano simbiotici e il loro rapporto si trasforma in un travaso
di anima e cuore.
Leo diventa adulto, zio Tore invecchia con l’argento nei capelli e nella voce.
Ma la vita è strana, talvolta in maniera eccessiva, come una cesoia che recide d’un
tratto tutto il bello dell’esistenza.
La tragedia incombe e il giovane Leo, che si affacciava alla vita con la dolcezza
dei suoi anni e la promessa dell’amore, resta vittima di un
terribile incidente.
E’ la notte di Natale e quella “cesoia”, che è il destino, si abbatte su di lui
e i suoi quattro amici, vittime della strada che ricordano, nella
loro storia, una tragedia reale avvenuta proprio a San Giovanni in Fiore che si avverte,
tra le pagine, solo come eco lontana.
La narrazione, infatti, sublima quel ricordo e ne fa un racconto così da renderlo
indelebile sulla pagina e, in qualche modo, eternarlo.
Cosa resta della storia di Leo e zio Tore?
Tanto amore e la vita che, lentamente , riprende il suo corso con una nuova vita
in sboccio.