A “60 minuti news” si discute del parassita che sta minacciando le api Questa sera, alle 19.30, in diretta su Telemia e in streaming su Approdonews
Questa sera, a “60 minuti news”, in onda su Telemia (canale 85) e in streaming su Approdonews, si discuterà del parassita che sta minacciando le api. Interverranno:
1. Francesco Artese – Presidente – apicoltore dal 1984 – titolare azienda Apistica Artese Francesco, San Ferdinando (RC)
2. Pasquale Figliuzzi – Consigliere – apicoltore dal 1985 – conduttore Azienda Apistica Condò, San Ferdinando (RC)
3. Avv. Antonino Lupini – Presidente Confagricoltura Reggio Calabria
4. Dott. Mario Marroni – Responsabile Provinciale Malattie delle Api, Coordinatore Gruppo Veterinario emergenza Aethina T. ASP Reggio Calabria.
AETHINA TUMIDA (SBH)
Il coleottero Aethina T., originario del SudAfrica, viene segnalato in piccoli nuclei di api nella piana di Gioia Tauro (loc .Sovereto) il 5/09/2014.
La conferma del 10/09/2014, a cura del Centro di Referenza Nazionale (CRN) presso l’IZS delle Venezie, fa scattare l’allarme sanitario in Italia ed in Europa( Il coleottero era classificato esotico per il continente Europeo).
I controlli, effettuati con la collaborazione degli apicoltori, permettono di rintracciare 61 casi positivi all’interno della zona di “protezione” nel frattempo istituita. Nessuna positività nella restante parte del territorio Calabrese (zona di sorveglianza).
L’Ordinanza del P.G.R n° 94 del settembre 2014 regolamenta i controlli sugli apiari e dispone le azioni necessarie nei casi positivi (infestazione) – abbattimento delle api, incenerimento, disinfestazione del terreno.
Ad oggi sono stati abbattuti 3361 alveari (25% degli alveari presenti in zona di Protezione). Le aziende interessate all’abbattimento totale o parziale sono 31 (su 90).
I DANNI dell’SBH:
L’Aethina adulta volando (è un coleottero) individua un alveare e lì si introduce. Negli angoli più nascosti depone le uova che schiudendosi producono le larve. Queste larve per crescere e maturare si nutrono dei prodotti delle api, comprese le uova delle regine, scavando gallerie sui favi (1° danno); inoltre, i loro escrementi rendono il miele dei favi non commestibile (2° danno). Le larve, una volta mature (10 – 15 gg) si lasciano cadere all’esterno e si “impupano” nel terreno, sotto ed intorno agli alveari, a circa 10 – 20 cm di profondità per poi, dopo circa 4 -6 settimane, risalire in superficie come adulti e riprendere il ciclo riproduttivo.
I casi di attività apistica da reddito in presenza di Aethina (nella nostra realtà) sono: la produzione di sciami o regine o pacchi di api o servizio di impollinazione.
E’ possibile la produzione di miele alimentare (senza chimica) con costi di produzione circa il 100% in più rispetto ad oggi con:
Visite dedicate; 1 visita ogni 10/15 giorni aprendo tutti gli alveari.
Acquisto di trappole e materiale di contenimento dell’Aethina.
Maggiore rischio di perdita di tutta o parte della produzione.
Maggiore perdita annuale del parco api.
Riorganizzazione dei locali di smielatura.
Alla luce delle precedenti considerazioni noi dobbiamo guardare al futuro della nostra attività; con l’Aethina o senza. ECCO PERCHE’ ERA, E’ E RESTA FONDAMENTALE IL TENTATIVO (ancora non concluso) DI ERADICAZIONE DEL PARASSITA.
L’apicoltura in Calabria:
Al momento del ritrovamento dell’Aethina (Settembre 2014) in Calabria erano censiti 350 aziende con un patrimonio apistico di 68.000 alveari. I successivi controlli dei Servizi Veterinari per l’emergenza sanitaria Aethina Tumida hanno portato evidenze ben maggiori del comparto. Solo nella zona di “Protezione” il numero delle aziende risulta triplicato e nelle altre province quasi raddoppiato.
Più che quantificare in kg la produzione di miele calabrese –forti variazioni per fattori climatici-, è necessario evidenziare le tipicità uniche dei mieli prodotti in Calabria. L’arancio, l’eucalipto, la sulla, il castagno sono prodotti quasi in “purezza” per questo molto ambiti dagli apicoltori di altre Regioni e soprattutto dalle grosse aziende invasettatrici (commercianti).
Gli interessi economici dei nomadisti e dei commercianti, in virtù del blocco delle movimentazioni delle api imposto dalla Sanità, stanno aizzando gli apicoltori calabresi ad ostacolare Servizi Veterinari e FAI-Calabria nell’opera di eradicazione in atto.