Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

Torna su

Torna su

 
 

“125 miliardi per dimostrare che siamo capaci di programmare il futuro del Mezzogiorno” Fondi europei per il Sud, D'Ippolito scuote il Movimento 5 Stelle

“125 miliardi per dimostrare che siamo capaci di programmare il futuro del Mezzogiorno”  Fondi europei per il Sud, D'Ippolito scuote il Movimento 5 Stelle

«Sono importanti le rassicurazioni fornite dal ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, a proposito della destinazione dei 125 miliardi che nei prossimi anni riceverà il Mezzogiorno, tra Recovery Fund e fondi strutturali. Questa montagna di denaro verrà indirizzata per rendere attrattivo, competitivo e solido l’intero meridione, per tutto quanto concerne la sostenibilità, l’innovazione, l’inclusione sociale e dunque l’economia e l’occupazione contro il mercato e l’impresa criminali». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che rimarca: «Come parlamentari del Movimento 5 Stelle abbiamo la grande opportunità di incidere sul riscatto, sul rilancio e sull’avvenire del nostro Sud, specie aprendo al confronto con le altre forze politiche, gli attori economici, dell’assistenza sanitaria e sociale. Siamo perciò chiamati a giocare uno specifico ruolo propositivo e propulsivo, insistendo sui nostri temi di sempre, sulla tutela e valorizzazione dell’ambiente come casa comune e fonte primaria di ricchezza, sullo sviluppo della rete Internet e della tecnologia a vantaggio dei processi produttivi e dei lavoratori, sul potenziamento, indispensabile, dei servizi sanitari e dello Stato sociale. Si tratta, come ho già osservato, di mettere in atto – prosegue il parlamentare M5S – quel meridionalismo moderno e razionale che ha ispirato il nostro discorso politico nell’esperienza di governo». «Sulla capacità di pensare e programmare il futuro del Sud – conclude D’Ippolito – ci giochiamo moltissimo. Per questo dobbiamo avere l’intelligenza politica di superare frizioni, e fazioni interne, riprendendo le nostre battaglie identitarie e traducendole in proposte concrete, da condividere anzitutto in parlamento».