100 giorni dall’omicidio di Fabrizio Pioli
redazione | Il 03, Giu 2012
Ancora nessuna traccia del corpo del giovane elettrauto di Gioia Tauro. Resta latitante Antonio Napoli detto “U tuppu”
di Nino Bixio
100 giorni dall’omicidio di Fabrizio Pioli
Ancora nessuna traccia del corpo del giovane elettrauto di Gioia Tauro. Resta latitante Antonio Napoli detto “U tuppu”
di Nino Bixio
GIOIA TAURO – Sono passati 100 giorni dal quel maledetto 23 febbraio quando il giovane elettrauto di Gioia Tauro si recò presso l’abitazione della sua amante di Melicucco Simona Napoli. L’ultimo contatto di Pioli alle 15,31 quando tentò di contattare dal suo cellulare (dalle indagini il suo telefono si agganciò per 2 secondi ad una cella telefonica), forse per cercare aiuto. Dal quel momento il silenzio più assoluto. La procura di Palmi con grande professionalità ha ricostruito passo dopo passo le fasi dell’omicidio da parte della famiglia Napoli di Melicucco. Stabilendo i ruoli di ciascun componente della famiglia, dalla mamma fino al nipote Francesco.
Questo terribile omicidio segna per sempre la Calabria come la regione del “delitto d’onore”, erano tantissimi anni che non si sentiva in giro un omicidio per tale ragione.
Ritornando alle fasi concitanti dell’uccisione di Fabrizio, alcune considerazione vanno fatte:
Il ruolo non chiaro di Simona Napoli, dall’approccio iniziale con Fabrizio su facebook, ed al tentativo di liberarsi di un padre padrone che la picchiava spesso. Dai verbali degli inquirenti si evince il dramma di una famiglia tenuta sotto scacco da un padre orco che ad ogni discussione famigliare non faceva altro che alzare le mani, in modo violento portando spesso la figlia, la moglie e chi gli capitava sotto tiro in ospedale per le botte subite. Resta emblematico il ricovero all’ospedale di Polistena della figlia Simona dopo l’ennesima violenza subita e le parole del medico di turno ad Antonio Napoli, “nemmeno gli animali fanno quello che lei ha fatto a sua figlia”. Fuori dal pronto soccorso ancora botte da orbi, questo è il latitante Antonio Napoli.
Forse per Simona, Fabrizio era l’unica speranza di uscire da una famiglia di estrazione mafiosa dedita alle violenze personali costanti. Pioli rappresentava la fuga, la salvezza, la vita con una “persona normale”.
Secondo la mia opinione, Simona, doveva essere più trasparente nei rapporti con Fabrizio, il giovane Pioli era a conoscenza del dramma famigliare della giovane Simona? Resta il fatto che i suoi amici più cari non erano a conoscenza di un amore cosi grande (la conoscenza tra Fabrizio e Simona risale al 21 dicembre del 2011).
Fabrizio è stato ucciso in maniera premeditata, basta vedere le persone arrestate ed il ruolo da loro ricoperto. D’altronde, l’uccisione di un uomo necessità di una fase organizzativa e logistica.
Antonio Napoli detto “U tuppu” ha ucciso, secondo gli inquirente per onore.
Ma che onore ha un uomo che rimane latitante, scarica tutte le responsabilità sulla moglie, il figlio e il nipote (considerato un altro figlio) senza dare sue notizie.
In questo momento si trovano in carcere. E il vero presunto assassino rimane in libertà. Un vero presunto boss non lascia in carcere la moglie, il figlio ed il nipote, per un omicidio del genere (delitto d’onore). Un boss si assume le proprie responsabilità consegnandosi ai carabinieri, non trincerandosi dietro lo scudo dei propri cari.
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