Giannetta (FI), “Le diete una giungla rischiosa” Sulla figura professionale del dietista si è fatto chiarezza in un documento. Dare massima diffusione per uscire dalla confusione e prevenire danni sulla nutrizione
La nutrizione è finita da tempo in balia delle professioni più disparate. E non tutti la esercitano con coscienza e competenza. Sulla materia c’è inoltre molta disinformazione. La commissione d’albo nazionale dei dietisti, pertanto – dichiara ancora Giannetta – all’interno della federazione nazionale degli ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, ha ritenuto prioritaria un’azione finalizzata a fornire un contributo di chiarezza e correttezza informativa, con un documento che fornisce un quadro completo sulla figura del dietista.
Il documento, cui occorre dare massima diffusione – evidenzia il consigliere – specifica che il dietista sia l’unico professionista sanitario specificamente formato e competente per tutte le attività interferenti la nutrizione e l’alimentazione, dalla prevenzione alla cura alla riabilitazione, in tutti i setting pubblici e privati in regime di dipendenza e di libera professione.
Nel documento, inoltre, si evince che il percorso didattico ed il curriculum formativo sono interamente dedicati all’ambito nutrizionale. Ciò – continua Giannetta – caratterizza e garantisce le sue competenze, il suo approccio culturale e scientifico ai bisogni di salute delle persone e la sua missione nell’area clinica e socio assistenziale. Assicurando – continua ancora – l’efficacia, la pertinenza e l’appropriatezza delle prestazioni dietetico-nutrizionali in tutto il processo assistenziale della nutrizione.
Il titolo del dietista si ottiene attraverso il corso di laurea triennale in Dietistica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, con 3.000 ore di teoria, 1.500 di tirocinio pratico e esame finale abilitante all’esercizio della professione. Con la laurea magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche Assistenziali – specifica Giannetta – si accede alla dirigenza sanitaria, alla ricerca e alla docenza. Con i Master di I e II livello si raggiungono i livelli più avanzati delle professioni sanitarie.
E’ dunque evidente che la nutrizione richieda studi appropriati e altamente professionalizzanti. E’ di fondamentale importanza che si sappia, che non ci si può improvvisare, né ci si può affidare a improvvisati del mestiere.
La valorizzazione della figura del dietista, infine – conclude Giannetta – non confligge con le altre figure professionali del settore, ma va con esse armonizzata nell’ottica di tutela della salute dei singoli e della collettività”.