Gioia Tauro, Aldo Alessio: l’ossessione della sindaca Scarcella per trovare un capro espiatorio. Il Prefetto di Reggio Calabria mette le cose a posto
Dic 06, 2025 - redazione
Nel mio comunicato stampa del 29 settembre u.s., scritto subito dopo l’operazione “Res Tauro”, dove la sindaca non ha sentito alcuna necessità di convocare un consiglio comunale aperto a seguito dell’arresto del capo ‘ndrangheta di Gioia Tauro Pino Piromalli e di altri 26 indagati, su mandato della DDA di Reggio Calabria —operazione che ha reso più libera la città—, avevo in parte anticipato, con una mia riflessione, i contenuti del dibattito odierno, scaturito dopo il fallito tentativo da parte di Pasquale Alampi, di incendiare gli uffici del Comune di Gioia Tauro (come si vede da un filmato diffuso sui social).
La condanna di tale gesto insano è stata da tutti chiara, inconfutabile e senza se e senza ma. Le analisi su quanto è avvenuto hanno però diverse sfaccettature, quali ad esempio se, dopo l’arresto, sia stato accertato che il soggetto in questione sia sano di mente oppure se abbia bisogno di assistenza psichiatrica e di cure mediche.
Dopo la conferenza stampa del Procuratore della Repubblica di Palmi, Crescenti e del Questore di Reggio Calabria, La Rosa, l’amministrazione comunale, anziché prendere atto delle loro dichiarazioni – rilasciate dai livelli istituzionali superiori preposti -, ha voluto comunque insistere sull’argomento convocando un consiglio comunale aperto che è risultato fallimentare sul piano politico e deserto nella partecipazione, contrariamente a quanto da essa dichiarato: “un partecipato consiglio comunale aperto”.
Dissento apertamente da quanto ha dichiarato la sindaca in consiglio comunale, di fronte all’evidenza dei fatti: l’assenza totale della città, dei partiti politici e di tutte le associazioni cittadine conferma che nessuno ha creduto alla linea dettata dalla sindaca.
Le precisazioni rilasciate in data odierna, dalla Prefetta Vaccaro di Reggio Calabria, ci tranquillizzano e ci danno ampie assicurazioni delle istituzioni sulla loro continua attenzione e impegno sul territorio, a completamento del quadro della situazione delineato da quanto già dichiarato precedentemente dal Procuratore di Palmi, Crescenti, e dal Questore di Reggio Calabria, La Rosa.
Ancora una volta, un vivo ringraziamento va rivolto alla DDA di Reggio Calabria, alla Procura di Palmi, alla Prefetta di Reggio Calabria e alle forze di polizia per il loro brillante lavoro svolto sul territorio e per l’immediatezza dell’arresto effettuato, finalizzato a garantire la massima sicurezza dei cittadini e la tutela delle loro libertà costituzionali.
Ora che Rocco Sciarrone si è trasferito da tempo fuori regione, non avendo più alcun motivo di “stare sul pezzo” accusandolo di stalker—per stare sempre in auge—, la sindaca si è inventata una continua e crescente ossessione e preoccupazione per un clima di odio alimentato sui social contro di lei, mentre lei è sempre lì a gettare benzina sul fuoco.
Mi chiedo se in questo Paese sia ancora possibile fare critica politica senza ricevere sollecitazione alcuna e senza essere soggetti a “gogna mediatica sui social”.
Mi chiedo se i giornalisti di una stampa libera possono raccontare i fatti e gli avvenimenti cittadini per come da loro liberamente visti e vissuti oppure se debbano essere condannati al “processo mediatico” o “linciati”.
Mi chiedo se i cittadini vengono divisi tra gli elettori che l’hanno votata e quelli che non l’hanno votata e, quindi, se i diritti individuali e collettivi vengono tutelati e garantiti per tutti i cittadini che ne hanno diritto oppure NO.
Continueremo ad essere vigili e attenti osservatori a tutela delle libertà democratiche e costituzionali.
Aldo Alessio



