Giannetta (FI), “Si ascoltino i cacciatori. Sono sentinelle della nostra agricoltura”
Giu 30, 2025 - redazione
“Ho presentato un emendamento alla Proposta di legge introduttiva del “Piano comunale delle aree inibite alla caccia” a tutela delle prerogative dei cacciatori, che le esercitano in ambiti già ridotti al lumicino.
Come ho illustrato oggi in Commissione Agricoltura, consideriamo che, al netto dei Parchi, in Calabria 356 mila ettari sono aree già inibite. Temo che chiedere alle amministrazioni comunali di definire dei piani su un settore così complesso e delicato, su cui già intervengono numerose normative e discipline, potrebbe produrre un effetto boomerang per la Regione, per i Comuni e in definitiva anche per i cacciatori. Che andrebbero, invece, coinvolti e tutelati. Ad iniziare dal renderli partecipi dell’iter legislativo e quindi essere auditi in Commissione perché possano dare un contributo significativo a leggi che li riguardano così da vicino.
Nella definizione e attuazione del piano faunistico venatorio occorre salvaguardare le funzioni della Regione sulla materia e le funzioni sociali dei cacciatori. Non dimentichiamo – continua Giannetta – che i cacciatori assolvono a ruoli di prossimità di altissimo valore nella prevenzione degli incendi, nella prevenzione e contrasto della peste suina, nella prevenzione dei danni in agricoltura causati dalla diffusione – ormai fuori controllo – dei cinghiali che, vale la pena anche qui incordare, sono anche causa di pericolosi incidenti. I cacciatori – sottolinea – sono delle vere e proprie sentinelle e preservano il nostro ambiente.
Ciò detto, la caccia va esercitata entro parametri e normative definite con certezza e precisione. E in questo senso certamente i comuni possono dare un contributo sensibile e sostanziale a supporto della Regione nel monitoraggio dei limiti sulle aree inibite.
Non dobbiamo, invece, chiedere troppo ai comuni e correre il rischio di creare un corto circuito e rendere la disciplina della caccia ancora più caotica. Immaginiamo il caos che si potrebbe scatenare con 404 distinti piani comunali, tanti quanto sono i comuni calabresi!
Ringrazio la presidente Katia Gentile, prima firmataria della proposta di legge, per avere accolto la mia richiesta e avere impegnato gli uffici alla convocazione dei cacciatori per la prossima seduta. E la ringrazio anche per aver chiarito il senso della proposta di legge nel preservare alla Regione la regia, il coordinamento e l’armonizzazione della disciplina della caccia.
Certamente – conclude Giannetta – l’attuazione del Piano Faunistico Venatorio, anche per il tramite degli ATC sui territori, non potrà che migliorare con un maggior coinvolgimento dei comuni, unitamente alle associazioni rappresentative dei cacciatori e degli operatori interessati”.