Cinquefrondi, svolti i funerali del 15enne morto in un incidente

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Migliaia di persone al corteo funebre, l’altro ragazzo in prognosi riservata ai Riuniti di Reggio Calabria

di DANILO LORIA

Cinquefrondi, svolti i funerali del 15enne morto in un incidente

Migliaia di persone al corteo funebre, l’altro ragazzo in prognosi riservata ai Riuniti di Reggio Calabria

 

di Danilo Loria

 

 

CINQUEFRONDI – Nella giornata di ieri si sono svolti i funerali del 15enne, Antonio Cuzzillo, deceduto lunedi, sulla via Aracri della cittadina pianigiana, per un tragico incidente. Migliaia le persone presenti per l’ultimo saluto al ragazzo. L’intero paese si è stretto intorno ai parenti straziati dal dolore. Ben 46 le corone portati dai giovani amici del ragazzo, presenti anche

i compagni di scuola ed i docenti dell’istituto Itis di Polistena, scuola frequentata da Antonio. Dopo la solenne Messa celebrata nella Chiesa Matrice di Cinquefrondi dal Parroco Don Serafino Avenoso, il feretro è stato portato a spalla sino al Cimitero in contrada Grecà. Durante il tragitto tanti sono stati i momenti di emozione cosi come gli applausi nel ricordare il giovane deceduto. Il cugino, che sedeva al fianco di Antonio Cuzzillo che conduceva l’automobile per i non patentati, anch’egli di 15 anni, rimasto gravemente ferito nell’incidente,è attualmente ricoverato ai “Riuniti” di Reggio Calabria in prognosi riservata.La minicar, ove viaggiavano i due giovani cugini, è andato a sbattere contro un cancello per cause ancora in corso di accertamento da parte degli inquirenti. A dare l’allarme il proprietario del cancello, il quale sentito il grosso colpo è andato a verificare quanto avvenuto trovando di fronte a lui una scena spaventosa. Arrivati i Carabinieri della stazione di

Cinquefrondi e l’autombulanza hanno verificato la gravità della situazione con Antonio che sarebbe morto sul colpo a causa di gravi lesioni. Tanti gli incidenti mortali nella nostra penisola per colpa delle cosiddette “minicar”, macchine la cui fragilità è stata più volte accertata. E’ forse ora di trovare soluzioni idonee onde evitare morti di giovani e parenti straziati dal dolore.

redazione@approdonews.it