Aids

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Il dott. Amuso ci parla di malattie sessualmente trasmissibili

Aids

Il dott. Amuso ci parla di malattie sessualmente trasmissibili

 

 

Iniziamo oggi una serie di informative su un problema che affligge sempre un numero maggiore di giovani, le malattie sessualmente trasmesse.
Tutto quello che verrà scritto è preso dalla associazione (UOMST).
Iniziamo parlando di AIDS.
L’AIDS, forse la peggiore della malattie trasmissibili sessualmente, si tratta di una condizione clinica chiamata sindrome caratterizzata da un progressivo deterioramento del sistema immunitario causato dal Virus HIV.
La condizione clinica di deterioramento del sistema immunitario evolve sino a che il sistema immunitario diventa incapace di contrastare l’attacco di alcuni microrganismi, portando all’insorgenza di gravi infezioni e tumori.
Il virus, una volta penetrato nell’organismo crea la situazione dell’essere sieropositivo.
Con il termine “Sieropositivo” si intende una persona che ha nel sangue gli anticorpi anti-HIV.
Lo stadio di sieropositività è un stato latente e solitamente asintomatico che precede la Fase Conclamata (AIDS).
Si può rimanere sieropositivi anche per molti anni, comunque la terapia una volta positivi al virus è obbligatoria farla per non evolvere velocemente alla fase di AIDS conclamato.
La malattia si trasmette, con rapporti sessuali non protetti, sono a rischio ogni tipo di rapporto (orale, anale, vaginale). Un solo contatto sessuale può provocare il contagio.

Con scambio e utilizzo di giocattoli sessuali contaminati.

Tramite scambio di siringhe, rasoi, spazzolini o altri oggetti che possano venire a contatto con il sangue.

Con trasfusioni di sangue infetto.

Tramite passaggio del virus dalla madre sieropositiva al bambino durante il parto o l’allattamento.
I liquidi biologici in grado di trasmettere l’infezione da HIV sono: sperma, liquido lubrificante pre-spermatico, secrezioni vaginali. sangue, latte materno.
Il virus invece non viene trasmesso, tramite contatto cutaneo attraverso la pelle integra, carezze e baci, attraverso la puntura di insetti, tramite starnuti o colpi di tosse, nei servizi igienici, utilizzando stoviglie comuni,sui mezzi di trasporto,tramite asciugamani.

I sintomi che caratterizzano la patologia non sono specifici, nella fase iniziale, possono anche essere assenti.
A volte può comparire una sindrome acuta che dura poco più di una settimana, con ,febbre, ingrossamento dei linfonodi ed eritema sulla pelle.
Il sieropositivo che non si sottopone alle terapie sviluppa in modo certo lo stato conclamato di AIDS e và incontro alla morte a causa di infezioni opportunistiche o di tumori.
Esistono test specifici per la rilevazione degli anticorpi nel sangue. Questi esami possono risultare falsamente negativi durante il cosiddetto periodo finestra (8-12 settimane circa dopo il contagio), poiché il nostro organismo impiega del tempo a fabbricare gli anticorpi.
(UOMST)
Per contrastare il virus esistono ormai molti farmaci che agiscono a diversi livelli del ciclo vitale del virus. Attualmente la terapia serve per controllare la replicazione del virus, mentre non si è ancora in grado di eliminarlo definitivamente.
La terapia va seguita nei modi e nei tempi prescritti dal medico. In caso contrario si possono instaurare resistenze e inefficacia dei farmaci.
Il sieropositivo che non si sottoponga alla terapia farmacologica, prima o poi si ammalerà di AIDS. La malattia, se non trattata, può condurre alla morte.
Esistono inoltre trattamenti d’emergenza (profilassi post-esposizione) per ridurre il rischio di contrarre il virus HIV, in seguito a esposizione accidentale a materiale infetto (rottura del profilattico, violenza sessuale, ferite con siringhe usate, contatto con sangue infetto). Queste cure vanno iniziate il prima possibile dal presunto contatto.
La malattia si previene, utilizzando sempre il profilattico in modo corretto durante qualsiasi tipo di rapporto sessuale (orale, anale, vaginale).
Evitando rapporti sessuali non protetti con persone infette.

Con rapporti sessuali responsabili: basso numero di partner, conoscenza dello stato di salute del proprio partner.

Utilizzando il profilattico fin dall’inizio del rapporto sessuale e non indossarlo solo poco prima di terminare.

Utilizzando il profilattico per proteggere gli oggetti utilizzati per la pratica sessuale.

Utilizzando il profilattico fin dall’inizio anche durante i rapporti orali.

Effettuando il test periodicamente (ogni 6 mesi) se si hanno rapporti occasionali e frequenti con più persone.

Utilizzando siringhe sterili monouso, che non vanno scambiate con altre persone o riutilizzate per successive iniezioni.

Tramite profilassi post-esposizione in seguito a contatto accertato con materiale infetto.