Bruno (Tridico Presidente): “La Giunta Occhiuto responsabile dei ritardi nei bandi”
Dic 06, 2025 - redazione
“La notizia dello stop alla XXI edizione dello storico Presepe Vivente di Panettieri è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Una manifestazione radicata, un patrimonio identitario per l’intera comunità, si ferma non per mancanza di volontà, ma per il colpevole ritardo della Regione Calabria nella pubblicazione dei bandi per gli eventi culturali 2025”. È quanto afferma Enzo Bruno, consigliere regionale, capogruppo di “Tridico Presidente”.
“Il bando La Calabria che incanta, pubblicato soltanto a metà luglio, rappresenta l’ennesima dimostrazione di una programmazione improvvisata e confusa, incapace di garantire ai Comuni — soprattutto ai più piccoli — tempi adeguati per progettare iniziative complesse come il Presepe di Panettieri. Eventi che richiedono mesi di lavoro, coordinamento, volontari, logistica, scenografie e un’organizzazione meticolosa non possono essere programmati in poche settimane – afferma ancora Enzo Bruno –.
La Giunta Occhiuto ha scelto di gestire la cultura e il turismo attraverso una struttura amministrativa caotica, con bandi che spesso ricadono contemporaneamente nei Dipartimenti Turismo e Cultura, senza una governance univoca e senza linee guida precise rispetto ai tempi delle graduatorie. Una confusione che mette in difficoltà perfino i funzionari regionali — professionisti capaci che devono operare dentro una macchina amministrativa disorganizzata — ma che soprattutto penalizza i Comuni, le Pro Loco, i comitati locali e tutte quelle realtà che costituiscono l’ossatura culturale della Calabria. Eventi che slittano, eventi che saltano, eventi che non possono essere realizzati. E Panettieri è solo la punta dell’iceberg”.
“Mentre si parla di turismo, si investe quasi tutto sui mega eventi. Alle comunità restano le briciole. Da un lato la Regione proclama l’importanza del turismo e della cultura; dall’altro concentra risorse, visibilità e priorità su pochi mega eventi, spesso scollegati dai territori e dalla loro storia – sottolinea ancora Bruno –. Alle decine di manifestazioni storicizzate, ai progetti delle comunità, ai borghi che fanno cultura da decenni, rimangono le briciole, accompagnate da bandi tardivi e procedure ingestibili.
Gli eventi storicizzati devono essere tutelati, non sacrificati sull’altare dell’improvvisazione. Le tradizioni che vengono messe in discussione sono presidi culturali, sono motori di identità, sono leve di coesione sociale e di economia locale. Vanno sostenuti con bandi tempestivi, con regole chiare, con una programmazione annuale, non con avvisi last minute che rendono impossibile organizzare qualunque cosa.
Serve rimettere ordine alle norme, unificare la governance e soprattutto costruire una visione territoriale e sistemica della cultura, capace di valorizzare tutte le realtà e non solo pochi eventi vetrina. Finché la Regione continuerà a privilegiare la propaganda ai fatti e l’improvvisazione alla pianificazione, la Calabria perderà pezzi della sua identità e indebolirà il proprio patrimonio culturale, quello vero: quello custodito dai borghi, dalle associazioni e dai cittadini”.



