Taurianova, gli ex dem Gerace e Marafioti sferrano un duro attacco alla nuova dirigenza del Pd, “Il PD dei foruncoli e dei favori. La neo segretaria D’Anna era candidata con il centrodestra alle scorse elezioni comunali”

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Sono passati appena quattro giorni dal congresso-farsa che il Partito Democratico ha imposto al circolo di Taurianova violando ogni regola, ogni logica, ogni rispetto istituzionale. E già si raccolgono i frutti avvelenati di un’operazione che, come avevamo previsto, non ha nulla di democratico e molto, invece, di opaco.

Nel suo primo intervento pubblico da segretario provinciale, Peppe Panetta – da noi votato al congresso, lo ricordiamo con un misto di amarezza e ironia – ha rilasciato dichiarazioni che ci lasciano increduli. Oltre che sostituirsi alla Commissione di Garanzia regionale – poichè è dallo stesso Panetta e non dalla Commissione che noi apprendiamo il rigetto del nostro ricorso – alla domanda di un giornalista, ha definito la nostra sezione un “foruncolo in un corpo sano”.

Bene, accettiamo il ruolo del foruncolo. Se abbiamo dato fastidio, se abbiamo provocato reazioni e persino risvegliato una coscienza sopita nei dirigenti regionali e nazionali, allora va bene così: evidentemente la scottatura ha funzionato.

Ma ci chiediamo: quale sarebbe il “corpo sano”?
Il PD in Calabria, oggi, è un partito commissariato a metà, frantumato ovunque, spaccato in ogni federazione, con congressi imposti, ricorsi pendenti, dirigenti che si dimettono il giorno dopo esser stati eletti, sezioni in rivolta, tessere che spuntano all’improvviso e altre che scompaiono.
È questo il “corpo sano” di cui parla Panetta? O stiamo parlando di un cadavere istituzionale che si tenta goffamente di imbalsamare?

Se il PD è ridotto così, non è per colpa dei foruncoli, ma per colpa di chi ha anestetizzato ogni dibattito, ha sostituito la politica con la geometria correntizia e ha scelto la fedeltà personale al posto del merito. Eppure, si parla ancora di unità.
Ma c’è di peggio. Ad oggi, a quattro giorni dal congresso, non ci sono ancora stati consegnati i verbali, nonostante numerose richieste ufficiali e informali. Nessuna trasparenza, nessun rispetto.
Una gestione che definire opaca è un eufemismo
.

E lo diciamo con ancora più indignazione dopo aver appreso dai giornali, sì, proprio così, dai giornali, l’elezione della nuova segretaria del circolo di Taurianova, l’arch. Daniela D’Anna. Una professionista affermata, una donna per bene, una nuova – forse incosapevole – tesserata. Il problema è che, a parte alcuni, nessuno aveva idea di chi fosse la signora seduta con noi in quel congresso. Una tesserata? Una simpatizzante? Un parente? Un’amica? La sig. D’Anna non si è presentata al congresso, non è intervenuta, non ha nemmeno atteso lo spoglio. Soprattutto non ha mai fatto parte della vita del nostro circolo o del nostro Partito ed inoltre, dettaglio non trascurabile, alle ultime elezioni amministrative era candidata col centrodestra, nella coalizione del candidato Sindaco Daniele Prestileo, sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia e UDC.

Mentre Daniela D’Anna era candidata col centrodestra, noi ci siamo candidati con il simbolo del Partito Democratico, difendendolo con le unghie, contro i soliti ed ingiustificati tentativi di imposizione e resistenza della dirigenza regionale. Ci siamo candidati rinnovando completamente nomi, liste, tessere, idee.
Il risultato? Un consenso superiore rispetto alla tornata precedente. Abbiamo fatto rinascere il partito in una città complessa, con le mani pultite e tanti giovani.
E oggi, chi porta il simbolo è chi si candidava con i simboli del centrodestra.
È questo il rinnovamento che vogliono Nicola Irto e Peppe Panetta a Taurianova? È questa la nuova fase che annunciano con fierezza? Sarà davvero Daniela D’Anna a tracciare il nuovo percorso politico del circolo di Taurianova?

A noi pare solo una spartizione grottesca, fatta per accontentare amici, sistemare equilibri interni e – come da tradizione – coprire caselle vuote con persone altrettanto vuote.
Oggi ci ritroviamo con un direttivo composto da tre persone, di cui due messe lì solo per far numero, e una segreteria che, a voler essere generosi, sembra più un favore fatto inconsapevolmente ad un amico che una scelta politica
.

Nel PD si ragiona così: non per idee, ma per favori.
E se ci chiamano foruncoli, ne siamo fieri. Perché i foruncoli, quando scoppiano, spesso portano fuori ciò che il corpo – già infetto – non vuole affrontare. Se è davvero così, allora iniziate a preoccuparvi: perché quando i foruncoli aumentano e si moltiplicano, non è più un semplice fastidio, è acne. E quando l’acne esplode su tutto il volto del partito, forse non siamo noi il problema, ma il corpo che fingete sia sano. E lì, non basta il fondotinta della propaganda.

Continuiamo il nostro cammino.

Simone Marafioti
Maria Teresa Gerace