Sacerdoti che seguivano il Movimento Apostolico trattati come pedofili, appello a Papa Leone XIV

Il Movimento Apostolico, fondato a Catanzaro nel 1979 da Maria Marino, ha operato per oltre quarant’anni con finalità di evangelizzazione, catechesi e animazione spirituale delle parrocchie, ottenendo il riconoscimento ecclesiale nel 2001
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Sacerdoti che seguivano il Movimento Apostolico trattati come pedofili, appello a Papa Leone XIV

Negli ultimi anni, alcuni sacerdoti legati al Movimento Apostolico sono stati oggetto di un trattamento profondamente ingiusto, assimilati – nei fatti e nella percezione pubblica – a soggetti responsabili di crimini gravissimi come la pedofilia. Questo accostamento, che non trova alcun riscontro né in atti giudiziari né in accuse formali, è stato vissuto come una vera e propria umiliazione da parte di uomini che non si sono mai macchiati di alcun reato.

Il Movimento Apostolico, fondato a Catanzaro nel 1979 da Maria Marino, ha operato per oltre quarant’anni con finalità di evangelizzazione, catechesi e animazione spirituale delle parrocchie, ottenendo il riconoscimento ecclesiale nel 2001. Nel 2021, la Santa Sede ha disposto la soppressione del Movimento a seguito di una Visita Apostolica, citando motivazioni di natura dottrinale e disciplinare, nonché la non soprannaturalità delle presunte rivelazioni della fondatrice.

Tuttavia, è importante sottolineare che nessuno dei sacerdoti coinvolti è stato accusato di abusi o reati. Eppure, il trattamento loro riservato – sospensioni, isolamento, delegittimazione pubblica – è stato paragonabile a quello inflitto a chi ha commesso atti gravissimi. Questo parallelismo, pur non esplicitato, è stato percepito con forza e dolore da chi ha subito tali misure.

Si denuncia con fermezza questa deriva che confonde la prudenza con la condanna, e chiediamo che venga ristabilita una distinzione netta tra la necessaria vigilanza ecclesiale e la distruzione della dignità personale. La giustizia, anche nella Chiesa, non può prescindere dal rispetto della verità e della persona.

Paolo Marraffa