La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso proposto dall’avvocato Luigi Luppino del Foro di Palmi in favore di Morabito Rocco, anni trentatre, di Sant’Eufemia d’Aspromonte.
I giudici della Suprema Corte hanno annullato l’ordinanza con cui la Corte d’Appello di Palermo, nel riconoscere a Morabito il vincolo della continuazione fra tre sentenze di condanna, aveva, ad avviso del difensore, violato i principi in materia di trattamento sanzionatorio nel reato continuato.
In particolare, l’avvocato Luppino ha censurato l’erronea applicazione dell’ art. 671 del codice di procedura penale, rappresentando che il giudice dell’esecuzione, nel determinare la pena in riguardo a più condanne, ciascuna per più reati unificati dal vincolo della continuazione, deve riferirsi, quale pena base, a quella del reato più grave fra tutti e su essa deve determinare “ex novo” l’aumento a titolo di continuazione, per ciascuno dei reati satellite.
I giudici capitolini hanno, quindi, annullato l’ordinanza, rinviando alla Corte d’Appello di Palermo per un nuovo giudizio sul punto.