Tre arresti in poche ore nel Reggino tra stalker, armi clandestine e un latitante
Giu 27, 2025 - redazione
Ieri pomeriggio, la Polizia di Stato, durante l’attività di controllo del territorio nel centro cittadino, ha eseguito tre arresti nei confronti di altrettanti soggetti che, per fatti e modalità differenti, si sono resi protagonisti di fatti delittuosi.
In particolare, durante un controllo da parte degli Agenti della Squadra Volanti, un 55enne, cittadino italiano residente in Reggio Calabria, è stato sorpreso con una pistola mentre transitava a bordo del suo veicolo arma che, a seguito di più approfonditi accertamenti, è risultata clandestina.
Informata la Procura reggina, che ha assunto il coordinamento delle attività, l’uomo è stato tradotto presso la locale Casa Circondariale in attesa del giudizio di convalida.
In serata, alle 20 circa, i poliziotti della Sala Operativa della Questura hanno ricevuto una chiamata al numero di emergenza 112 NUE dove una donna richiedeva l’intervento della Polizia di Stato spaventata dalla presenza di una persona di sesso maschile che, dopo averle citofonato, l’aveva ripetutamente minacciata di morte. La reazione dell’uomo, dovuta al rancore per la relazione terminata già da più di vent’anni, induceva la richiedente a denunciare i fatti temendo per la propria incolumità e quella dei sui bambini. Gli agenti delle Volanti, identificato l’uomo grazie alla visione delle immagini estrapolate da alcune telecamere di sorveglianza, hanno immediatamente informato la Procura della Repubblica di Reggio che ha coordinato l’arresto dell’uomo per stalking in flagranza differita disponendone il trattenimento in carcere.
Nella tarda serata, infine, nella centrale Piazza S. Agostino, l’attività di controllo curata dagli Agenti della Sezione Volanti ha consentito di identificare ed individuare un cittadino georgiano cl. ’81 destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Firenze per fatti delittuosi commessi quando si trovava in quella provincia nel 2024 ed inerenti gravi reati contro il patrimonio.
Di quanto sopra veniva reso edotto il Pubblico Ministero di Turno e si procedeva a dare esecuzione al provvedimento custodiale in carcere.
Si precisa che i procedimenti di cui sopra sono ancora in fase di indagini preliminari e che gli indagati vanno considerati non colpevoli fino a sentenza definitiva di condanna.