Omicidio in Calabria, un meccanico trovato morto nella sua officina con il cranio fracassato. ULTIM’ORA arrestato il nipote per omicidio
Nov 21, 2024 - redazione
Giallo a Verbicaro, in provincia di Cosenza, dove un uomo di 74 anni, Ugo Lofrano, meccanico di professione è stato trovato morto nella sua officina.
La vittima, da quanto si è appreso, sarebbe stato colpito alla testa con un corpo contundente, probabilmente una spranga di ferro. Il corpo privo di vita di Lofrano, nel mezzo di una pozza di sangue, era all’interno dell’officina della quale era titolare. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Scalea che hanno avviato le indagini per cercare di ricostruire la dinamica di quanto successo.
Stando alle prime indiscrezioni, a compiere il delitto sarebbe stato il nipote, figlio del fratello, al culmine di una lite. Sarebbe stato il presunto aggressore ad avvertire poi le forze dell’ordine. Ma mancano conferme. L’uomo, 41 anni, sarebbe già stato sottoposto a fermo.
ULTIM’ORA
I Carabinieri arrestano in flagranza un 40enne per omicidio.
La notte del 21 novembre 2024, a Verbicaro, i Carabinieri del N.o.r.m. della Compagnia di Scalea e della locale Stazione hanno tratto in arresto in flagranza un soggetto del posto per omicidio. L’attività di indagine espletata nell’immediatezza dei fatti, coordinata sin da subito dalla Procura della Repubblica di Paola, ha permesso di far luce in tempi rapidissimi su un grave fatto di sangue occorso nella citata località.
L’uomo, un meccanico 40enne, è stato prontamente rintracciato dopo aver ammazzato lo zio, un 74enne verbicarese, a seguito di una lite scaturita per futili motivi riconducibili a dissidi sorti in ambito lavorativo. Tutto ha avuto inizio alle ore 18.00 circa della precedente serata a seguito di una chiamata sul numero di emergenza 112 che segnalava la presenza di un corpo esanime all’interno di un’officina meccanica di Verbicaro. I Carabinieri, giunti sul posto, hanno provveduto a identificare la vittima, titolare dell’officina. Lo stesso presentava diverse ferite al capo provocate da un corpo contundente. E proprio a pochi metri di distanza dal corpo è stata rinvenuta la presunta arma del delitto, un tubo in metallo con visibili tracce ematiche, sottoposto a sequestro in attesa di successivi accertamenti. Il sopralluogo è stato effettuato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Cosenza che hanno congelato la scena del crimine repertando diverse tracce utili alle indagini.
Le immediate attività investigative, consistite per lo più nell’escussione a sommarie informazioni di persone informate sui fatti, hanno permesso di acquisire significativi elementi a carico dell’indagato che ha fornito, con le garanzie difensive, dichiarazioni compatibili con l’impianto accusatorio sino ad allora raccolto. La salma verrà sottoposta a esame autoptico.
Al termine della formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Paola.
Il procedimento è tuttora nella fase delle indagini preliminari pertanto l’indagato è da ritenersi presunto innocente fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza di natura irrevocabile.