Tiriolo, solenne cerimonia per l’IMI Domenico Esposito: l’omaggio dell’ANEI dopo ottant’anni
Una cerimonia intensa e profondamente partecipata si è svolta oggi a Tiriolo per rendere omaggio ai
resti di Domenico Esposito, marò e Internato Militare Italiano (IMI), rientrato in patria dopo ottant’anni
dalla morte nei lager nazisti. L’iniziativa, promossa e organizzata dai familiari dell’internato, ha visto
il coinvolgimento del Comune di Tiriolo, nella persona del sindaco dott. Domenico Greco, delle
autorità militari della Regione Calabria, delle Forze Armate e delle associazioni combattentistiche e
d’arma.
L’ANEI – Associazione Nazionale Ex Internati nei Lager Nazisti ha preso parte alla commemorazione
rendendo omaggio alla salma. Nel corso dell’evento, il presidente metropolitano dell’ANEI Calabria,
Nicola Marazzita, affiancato dal vicepresidente Mario Lucia, ha ricordato la figura e la vicenda umana
di Domenico Esposito.
Nato nel 1923, Domenico Esposito fu catturato a Venezia il 13 settembre 1943, nei giorni drammatici
seguiti all’armistizio dell’8 settembre. Come oltre 600mila militari italiani, scelse il rifiuto, disse “no”
alla Repubblica Sociale Italiana e al nazifascismo, pagando quella scelta con la prigionia e la
deportazione nei lager.
Il suo lungo calvario si snodò attraverso i campi XX A, VIII A e VII C, fino al ricovero nell’ospedale
di Görlitz, dove morì il 16 maggio 1944. Una morte registrata come “malattia”, ma maturata nelle
condizioni disumane dei campi: fame, freddo, fatica estrema, assenza di cure, solitudine. Una lenta
consumazione del corpo e dello spirito.
Durante la commemorazione è stato ricordato come gli Internati Militari Italiani non furono
riconosciuti come prigionieri di guerra e per questo sottoposti a trattamenti ancora più duri. Domenico
Esposito è uno dei circa 50mila IMI che non fecero ritorno. Con lui, idealmente, sono stati ricordati
anche gli altri 46 internati militari originari di Tiriolo, un’intera generazione di giovani strappati alle
proprie case e alla propria terra.
L’ANEI ha ribadito il proprio impegno nella tutela della memoria degli internati e nel recupero delle
loro salme, in collaborazione con le autorità italiane e polacche, affinché nessun nome venga
dimenticato e nessuna storia resti sepolta dal silenzio.
La cerimonia si è conclusa in un clima di profonda commozione. Non è stato solo il ritorno di una
salma, ma il ritorno di un figlio alla sua comunità, di un giovane alla sua terra, di una coscienza alla
storia. Da uomini come Domenico Esposito e da tutti gli Internati Militari Italiani nasce un’eredità di
pace, di rifiuto della guerra e di difesa della dignità umana che oggi, più che mai, si rivela necessaria
in Europa e nel mondo.



