Vertenza TIS, bene l’aumento del contributo a 54mila euro. Ora i Comuni deliberino entro il 31 luglio. Per chi resta fuori servono subito soluzioni
Lug 24, 2025 - redazione
Accogliamo positivamente la delibera approvata oggi dalla Giunta regionale, che innalza a 54.000 euro il contributo destinato ai Comuni per ogni tirocinante TIS under 60 che sarà stabilizzato. Una misura importante, resa possibile dallo stanziamento di ulteriori 64 milioni di euro ottenuti attraverso il Programma Operativo Complementare.
Tale dotazione potrà, in concorrenza, essere utilizzata anche per sostenere interventi su altri bacini del precariato storico calabrese, a partire dagli ex LSU/LPU.
Il 31 luglio rappresenta l’ultima data utile entro cui i Comuni dovranno approvare le delibere di stabilizzazione. Le procedure concrete partiranno successivamente, ma senza quella delibera il percorso non potrà nemmeno cominciare.
Con questo incremento, i Comuni avranno coperti integralmente i costi del personale stabilizzato per i primi quattro anni, grazie ai 54.000 euro garantiti dalla Regione Calabria e ai circa 2.000 euro a lavoratore provenienti dal fondo statale (5 milioni complessivi).
Resta tuttavia aperta la questione della sostenibilità dal quinto anno in poi: al di là della programmazione interna degli enti – che potranno contare su turn over e futuri pensionamenti – è essenziale che già nella prossima Legge di Bilancio venga previsto un rafforzamento del fondo nazionale, per garantire certezza economica e continuità occupazionale.
Per questo chiediamo che la Regione, insieme ai sindacati e ai Comuni, lavori sin da subito per ottenere un incremento strutturale del fondo statale, assicurando ulteriori risorse anche oltre la durata del contributo una tantum.
Oggi i sindaci hanno davanti un’occasione concreta e irripetibile: procedere con le assunzioni. Chi ha le condizioni per stabilizzare, lo dimostri con atti formali. Il tempo degli alibi e delle ambiguità è finito. Adesso servono scelte chiare, coraggio amministrativo e responsabilità politica.
Per i Comuni che, nonostante tutto, non approveranno le delibere, ribadiamo quanto già annunciato: i tirocinanti esclusi saranno accompagnati in un percorso alternativo di formazione e riqualificazione, con l’obiettivo di portarli alla sottoscrizione di un contratto al termine del tirocinio, ma non più con lo stesso ente utilizzatore.
La Regione ha comunicato che, a partire dal primo agosto, per i lavoratori che non saranno stabilizzati si aprirà una nuova fase di formazione. Una fase che dovrà essere gestita con serietà, visione e obiettivi chiari, affinché si trasformi in un vero percorso di crescita e non in un contenitore temporaneo privo di prospettive.
Va inoltre considerato che una parte dei tirocinanti non potrà essere stabilizzata, non per mancanza di volontà, ma perché non risultano in utilizzo presso i Comuni. È il caso, ad esempio, dei lavoratori impiegati nelle scuole, che – pur formalmente assegnatari del contributo – non possono essere assunti dalle istituzioni scolastiche, poiché le assunzioni sono di esclusiva competenza del Ministero.
Per questi lavoratori, così come per coloro che non saranno assunti dai Comuni, la fase di formazione annunciata dalla Regione dovrà essere progettata con responsabilità e finalità concrete di reimpiego, per offrire prospettive reali e non alimentare ulteriori forme di precarietà.
Il 31 luglio rappresenta un bivio importante: per chi può, è il momento di scegliere con coraggio la strada della stabilizzazione. Per chi non potrà farlo, dovrà essere comunque garantito un percorso alternativo di pari dignità, che riconosca il valore del lavoro svolto in questi anni e offra soluzioni concrete e credibili.
NIdiL CGIL Calabria
CGIL Calabria