Taurianova, la controreplica. Il Consigliere Marafioti risponde al Segretario comunale Minniti

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Prima di tutto, esprimo un sincero dispiacere e rammarico nei confronti dei cittadini di Taurianova, coinvolti in letture che sanno tanto di ripicca e di difese d’ufficio, quando i veri problemi della città sono ben altri. La dialettica dovrebbe svolgersi sui temi concreti e sulle idee, non sulle intenzioni attribuite o sulle cattive interpretazioni di chi preferisce reagire anziché comprendere. Mi permetto perciò di rassicurare il Sindaco Biasi e il Segretario comunale dott. Minniti: non ho bisogno di lezioni.

La conosco bene — tanto da saper distinguere una discussione civile da un monologo nervoso o da un malinteso travestito da replica istituzionale.

La dialettica, quella autentica, non urla, non offende e non si agita: come diceva qualcuno che non cito – nella speranza che il dott. Minniti ed il Presidente del Consiglio Scarfò non abbiano saltato qualche lezione a suo tempo la dialettica serve a cercare la verità, non a imporla.

Apprendo con una certa sorpresa, dunque, la nota del Segretario Comunale di Taurianova, dott. Minniti, pubblicata in replica ad alcune mie dichiarazioni riportate dalla stampa.

Nel rispetto della sua figura istituzionale e personale — che non ho mai inteso offendere né denigrare come si evince chiaramente dal mio comunicato — desidero anzitutto chiarire che dal virgolettato da lui stesso riportato non si evince alcuna espressione offensiva o diffamatoria nei suoi confronti. Ho semplicemente descritto, con toni politici e legittima libertà di critica, ciò che ho ritenuto un comportamento inopportuno ed illegittimo durante lo svolgimento del Consiglio comunale.

Invito pertanto il dott. Minniti, con garbo ma con altrettanta fermezza, a rileggere con maggiore attenzione il testo citato e a esercitare una più accurata interpretazione della lingua italiana, evitando di attribuire significati che nel testo non esistono.

Sul piano normativo giova ricordare, per amore di precisione, che il Segretario comunale è, ai sensi dell’art. 97 del D.Lgs. 267/2000 (Testo Unico degli Enti Locali), “funzionario pubblico garante della legittimità dell’azione amministrativa”, nonché “partecipante con funzioni consultive, referenti e di assistenza giuridico-amministrativa” alle sedute del Consiglio comunale.

Il suo ruolo, dunque, non si esaurisce in una mera presenza formale, ma comporta il dovere di garantire il rispetto delle norme e del Regolamento consiliare, segnalando eventuali irregolarità procedurali, specialmente quando riguardano la verifica del numero legale — strumento basilare di trasparenza e correttezza dei lavori d’aula.

Per quanto concerne la verifica del numero legale, il Regolamento del Consiglio comunale di Taurianova, in conformità ai principi sanciti dal D.Lgs. 267/2000 e dalla giurisprudenza amministrativa (cfr. Cons. Stato, sez. V, n. 4315/2002), stabilisce che ogni consigliere può richiederla e che, in presenza di tale richiesta, il Presidente è tenuto a disporla.

Ne consegue che la mia istanza di procedere con l’appello era del tutto legittima e fondata; la decisione del Presidente di non darvi corso rappresenta, pertanto, una evidente violazione procedurale, che il Segretario comunale avrebbe dovuto — e potuto — segnalare, in adempimento delle sue funzioni di garanzia.

Apprezzo sinceramente che il dott. Minniti abbia voluto dedicarmi una risposta ufficiale solo per essere stato nominato in una ricostruzione oggettiva dei fatti.

Forse, colto da eccesso di zelo o da un improvviso afflato giornalistico, è uscito un po’ dal suo ruolo tecnico-amministrativo per lanciarsi in una difesa d’ufficio che nessuno gli aveva richiesto. Ma glielo perdoniamo volentieri — non è la prima volta che accade, e in fondo un po’ di passione non guasta mai. Colgo l’occasione per restituire con garbo al dott. Minniti il suo consiglio di “studiare e riflettere prima di parlare”.

Suggerimento sempre utile, che — mi permetto di osservare con spirito costruttivo — potrebbe egli inoltrare con particolare sollecitudine al Presidente del Consiglio Scarfò, affinché approfondisca il Regolamento che è chiamato a far rispettare e del quale è evidente non abbia chiari finanche i concetti basilari. In aggiunta potrebbe giovare al Sindaco Biasi, più dello studio, un sano esercizio di calma e misura nei toni.

In conclusione, ringrazio il dott. Minniti per aver, volontariamente o meno, confermato la veridicità di quanto da me riportato: egli stesso ammette che ho chiesto la verifica del numero legale, che tuttavia non è stata disposta dal Presidente del Consiglio Raffaele Scarfó.

È esattamente ciò che ho scritto. E di questo, almeno, non potrà che darmi ragione.

Con rispetto istituzionale e sincera cordialità,

Consigliere Comunale di minoranza

Simone Marafioti