Taurianova, il durissimo attacco di Marafioti, “Il tracollo dell’amministrazione Biasi che è al capolinea”

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Ieri, in Consiglio Comunale, si è consumato l’atto finale di una farsa amministrativa che dura ormai da cinque anni. Un crollo non solo amministrativo, ma soprattutto politico e morale. È giunto il momento di dirlo con chiarezza, senza giri di parole: l’amministrazione Biasi è al capolinea.

Quella di Biasi sarà ricordata come l’amministrazione dei debiti, la peggiore nella storia di Taurianova. L’amministrazione che in un solo anno, il primo dopo il dissesto, é riuscita a generare un disavanzo di tre milioni di euro. Tre milioni, nel primo anno dopo il dissesto!

Un dato che da solo certifica l’incapacità di chi oggi tenta ancora di raccontare favole ai cittadini.

I revisori dei conti, i tecnici e chiunque abbia una minima competenza in materia contabile lo sanno bene: con quei numeri non si poteva spendere un euro in più, pena il rischio di nuovi debiti sulle spalle dei cittadini. Eppure, in una follia amministrativa senza freni, solamente questa estate, sono stati bruciati € 232.000 euro per feste e spese effimere: € 150.000 messi a bilancio, a cui si sono aggiunti altri € 82.000 con variazioni di bilancio da manuale del disastro.

Ma se il fallimento amministrativo è sotto gli occhi di tutti, quello politico è persino peggiore.

Biasi, che a Taurianova é già colpevole d’aver portato la Lega descrivendola come “la sua famiglia”, oggi è lo stesso che ha cambiato casacca, passando a Forza Italia per mera sopravvivenza politica.

Un passaggio che non è una scelta ideale, ma un atto di disperazione: serviva denaro, servivano coperture per le spese folli dei suoi assessori Grimaldi e Fedele, e per farlo è arrivato perfino a prelevare 60mila euro dal servizio idrico per pagare un concerto. Questa vergogna ha causato la fuga di tre consiglieri di maggioranza, stanchi di subire decisioni arbitrarie e scellerate. Ma, come nei peggiori copioni della politica vecchia e decadente, Biasi ha pescato dalla minoranza un consigliere, un salvatore, per tenersi in piedi legandosi in un abbraccio mortale alla peggiore politica locale.

Poi il capitolo più ridicolo: le ultime elezioni regionali.

Biasi ha tentato di vendere ai taurianovesi l’illusione che, arrivando terzo con 3.500 voti, sarebbe diventato consigliere regionale. I fatti, però, parlano da soli: il popolo lo ha bocciato.

Appena 1.700 voti, l’ultimo nella lista, umiliato politicamente nel suo paese anche dai suoi stessi compagni. Evito di spendere troppe parole  sulle analisi del voto abbozzate da alcuni dei suoi accoliti, nonché da Biasi stesso. Tali esercizi logico/matematici paiono troppo complicati per loro, nei fatti sono come le sue variazioni di bilancio: confuse, gonfiate e totalmente scollegate dalla realtà. Quando un Sindaco che arriva ultimo parla di vittoria, non serve un’analisi politica: serve un buon medico che controlli il distacco dalla realtà.

E arriviamo a ieri sera, il giorno del tracollo definitivo.

Un consiglio comunale, é doveroso specificarlo, condotto in violazione del regolamento, senza il rispetto minimo per la legalità e per l’istituzione che rappresenta. Quando il sottoscritto, sul finale dell’intervento, ha chiesto l’appello per verificare la presenza del numero legale – constatando assenze pesanti – il sindaco Biasi ed il Presidente del Consiglio Scarfò hanno deciso deliberatamente di non farlo, procedendo come se nulla fosse. Ciò comporta un evidente e gravissimo atto dispotico, in totale violazione delle regole e dei diritti di un Consigliere Comunale. Tutto ciò in presenza anche del Segretario Comunale dott. Minniti, al quale ho più volte ripetuto di procedere con l’appello come da Regolamento. Evidentemente anche lui vittima dell’ignoranza del Presidente Scarfó, dell’arroganza di Biasi, ma comunque complice silenzioso di entrambi.

Un atto indegno e arrogante che certifica l’assoluta prepotenza di un Sindaco eletto democraticamente ma che crede di essere onnipotente.

Dunque, come se non bastasse, il Presidente Scarfó, ignorando anche le regole basi sul funzionamento del Consiglio Comunale, ha dato la parola al Sindaco che — con il suo consueto tono tronfio e autocelebrativo — ha trasformato l’aula consiliare in un palcoscenico per il suo monologo sterile, colmo di livore e di menzogne. Ha insultato ex colleghi, ex sindaci, ex consiglieri e persino i suoi stessi alleati. Ignorando il bilancio, le regole e perfino la decenza, ha annunciato la sua ennesima candidatura a Sindaco, come se Taurianova non fosse già stanca di questo teatrino che va avanti da trent’anni.

Chi vuole prendere in giro, ancora, il disperato Roy Biasi? Per anni ha raccontato di voler cambiare la politica, ma l’unica cosa che è riuscito a cambiare è stato partito, colore e compagnia di potere, non sapendo più se gli conviene considerarsi un leghista in vacanza o un forzista in prestito. Continua a dire di voler guidare Taurianova verso il futuro, verso la luce, ma lui è ormai un fossile che ripete sempre la stessa favola trascinandoci nel baratro.

Taurianova non ha bisogno di un imbonitore che vive di propaganda e di bugie, ma di una classe dirigente nuova, libera, capace. È tempo di dire basta a tutto questo, alle solite facce, ai soliti giochi di potere, alla solita politica che parla di cambiamento ma produce solo macerie.

Biasi dovrebbe mettere da parte l’orgoglio e – se gli é rimasto un briciolo di lucidità – dimettersi.

Taurianova può rinascere. Può scegliere di voltare pagina, di affidarsi a chi non persegue fini personali o deve accontentare il politico regionale o l’onorevole di turno. Il cambiamento non è un sogno: è una scelta, e comincia smettendo di credere alle favole raccontate da chi, come Biasi, ha trasformato la nostra città in un teatro di bugie che mette in scena una favola di cui lui si sente protagonista onnipotente.

Simone Marafioti – Consigliere Comunale di minoranza