Il comune raggiunge il brutto record di tre scioglimenti per mafia fino ad ora detenuti solo da Casal di Principe, Casapesenna e Melito Porto Salvo
Taurianova, cala il sipario su Domenico Romeo
Il comune raggiunge il brutto record di tre scioglimenti per mafia fino ad ora detenuti solo da Casal di Principe, Casapesenna e Melito Porto Salvo
La giornata tanto attesa da tutti
è arrivata. Ed ha portato con se, un responso non lusinghiero perché dopo il
1991, quando è avvenuto il primo scioglimento per infiltrazione mafiosa,
seguito dal 2009, ecco arrivare la “mannaia” del terzo scioglimento per condizionamento
mafioso, nei confronti del Consiglio Comunale di Taurianova. Raggiungendo così
il record italiano dei tre scioglimenti che fino ad ora detenevano Casal di
Principe, Casapesenna, e tra i comuni calabresi, Melito Porto Salvo.
È una brutta notizia quella che
per la comunità taurianovese perché non solo getta ombre pesanti su una città,
ma che penalizza a livello politico la questione del voto libero e democratico.
Ed è una gravissima notizia
quella che vede per la seconda volta consecutiva, mai accaduto in Italia, che
lo stesso Sindaco Domenico Romeo, venga sciolto consecutivamente per due volte,
prima nel 2009 e poi in stamani su proposto del Ministro dell’Interno Angelino
Alfano.
Per lo Stato, Taurianova è una
paese mafioso al pari di altri con una densità mafiosa intensa. E lo è
maggiormente ogni qualvolta che Romeo si presenta alle elezioni. Così dicono le
carte, così dicono gli atti deliberati dal Governo. Attendiamo ora le
motivazioni con il decreto del Presidente della Repubblica e la pubblicazione
della relazione della Commissione di accesso che, per legge, rispetto alla
scorsa volta, sarà pubblicata integralmente non appena ci sarà il provvedimento
del Capo dello Stato e l’insediamento della terna commissariale.
Non pensiamo che così non è e
diffidiamo da chi lo pensa, specie da chi magari esulta in qualche bacheca da
“Social” per imporre un proprio “credo”. Ma ciò, lo diciamo con estremo
dolore
perché tale questione non è solo uno specifico contesto di “amor di patria”,
ma
pensiamo che forse questo scioglimento poteva essere evitato. E sarebbe
anacronistico dire che se Romeo non avesse “forzato la mano” nella sua
candidatura forse tutto questo non sarebbe accaduto. Ma nessuno lo può sapere.
Certo è che occorre riflettere su una questione fondamentale. Nel primo mandato
Romeo, lo stesso ha subito alcune intimidazioni, alcune molto gravi, con
l’uccisione di un cavallo. Ed altri suoi amministratori, è toccata la stessa
sorte con minacce ed avvertimenti di ogni genere. Dopodichè, durante i due anni
successivi del commissariamento, nulla è accaduto. Si ritorna ad elezioni,
rivince Romeo e sembra aprirsi nuovamente la sequela di attentati, e stavolta
più gravi dei precedenti. Si inizia con un ordigno esplosivo ad alto potenziale
che uccide un altro cavallo. I cavalli sono passione del sindaco Romeo e quindi
come se volessero colpirlo al cuore. E poi altre intimidazioni gravissime con
il taglio di diverse centinai di frutteto di kiwi di proprietà della famiglia
del Romeo.
Sono stati anni anche tesi, e non
solo per gli attentati, ma anche per la serie di interrogazioni parlamentari
che hanno contraddistinto l’attività del sindaco, addirittura tre
interrogazioni nel gironi pochi giorni fatte prima dall’on. Angela Napoli,
dall’on. Pionati ed infine dall’on. Mario Tassone, quest’ultima persona molto
vicina a Romeo. Che nella sua interrogazione aveva “sparato a zero” contro
tutti quanti, accusando Prefetto e Forze dell’ordine di scarsa attenzione e di
accanimento nei confronti del sindaco di Taurianova. Suscitando non poche
polemiche, specie da parte dell’opposizione che tra le righe si leggeva, come
se la causa dell’insediamento della commissione di accesso, fosse causa della
stessa minoranza.
Ed ora che si fa? Si riparte come
al solito da zero. E si riparte come al solito da una questione negativa. Non
sappiamo cosa vorrà fare Domenico Romeo, oramai ex sindaco, se tenterà la via
del ricorso amministrativo contro lo scioglimento o se lascerà che tutto scorre
e si ritirerà definitivamente dalla politica attiva. In questi contesti e con
in vigore il cosiddetto “decreto sicurezza”, le cose sono più complicate della
scorsa volta, ecco perché conta sapere cosa c’è scritto nella relazione di
scioglimento. Perché chi è entrato a far parte come causa di scioglimento,
dovrà saltare il turno elettorale successivo….tra due anni e che buon Dio ce la
mandi buona.
(GL)