Talerico (FI), “Lo Moro non è la candidata giusta per Lamezia. Mancano visione e numeri per governare”

E sulle "Liste d'attesa, lavorare anche sabato e domenica. Premialità per chi produce"
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In un momento storico in cui la città ha bisogno di scelte coraggiose, di una guida con visione chiara e competenze solide per attrarre investimenti e pianificare un futuro sostenibile, la candidatura di Lomoro appare, purtroppo, come una soluzione debole e inadeguata.

A preoccupare non è solo l’assenza di un progetto credibile per il territorio, ma soprattutto la mancanza di una visione strategica capace di generare sviluppo, lavoro e benessere. Lomoro non ha espresso alcuna proposta concreta in grado di incentivare investimenti privati né ha indicato politiche in grado di valorizzare il tessuto economico locale. Le sue posizioni restano generiche, quando non del tutto assenti, su temi fondamentali come la riqualificazione urbana, l’innovazione, la sostenibilità ambientale e il rilancio delle attività produttive.

Ma il vero nodo politico è un altro, e riguarda la governabilità. Anche in caso di vittoria, Lomoro non disporrebbe della maggioranza in consiglio comunale. Questo significa, nei fatti, l’impossibilità di approvare qualsiasi intervento significativo.

Niente modifiche alle istanze urbanistiche o edilizie, anche quando queste siano attese da anni da cittadini e imprese. Niente possibilità di incidere su tasse e imposte comunali, neanche laddove si tratti di riduzioni a favore di famiglie e commercianti. Ogni iniziativa sarà inevitabilmente ostacolata, ogni tentativo di cambiamento bloccato da un consiglio frammentato e oppositivo.

Scegliere Lomoro, dunque, significa condannare il territorio a un immobilismo istituzionale che non ci possiamo permettere. Oggi più che mai servono stabilità politica, esperienza amministrativa e una visione forte per affrontare le sfide del presente. Chi si candida a guidare una città deve dimostrare di poterlo fare non solo con le parole, ma con i fatti, i numeri e il consenso necessario per trasformare le idee in azioni concrete. E in questo, Lomoro ha già fallito prima ancora di iniziare.

Talerico: “Liste d’attesa, lavorare anche sabato e domenica”. Premialita’ per chi produce.

“Per abbattere le liste d’attesa dobbiamo rompere gli schemi e lavorare anche il sabato e la domenica”. È quanto annuncia con determinazione Antonello Talerico, delineando un piano operativo che punta a riformare concretamente l’organizzazione del sistema sanitario regionale.

Il progetto, che sarà avviato anche presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro, prevede l’attivazione di esami diagnostici e radiologici anche nei fine settimana, così da aumentare l’offerta e dare risposte più rapide ai cittadini. “Non possiamo più permetterci che i malati attendano mesi o anni per una risonanza o una TAC – afferma Talerico –. Dobbiamo garantire diagnosi tempestive per cure tempestive ed abbattere la migrazione sanitaria.”

Ma il progetto non si ferma qui. L’iniziativa punta anche a valorizzare il merito tra i professionisti sanitari. “Chi lavora di più e meglio, chi garantisce efficienza e qualità, deve essere premiato – sottolinea Talerico –. La sanità pubblica ha bisogno di stimoli e riconoscimenti concreti, soprattutto per chi ogni giorno si dedica con impegno ai pazienti.”

Una strategia, dunque, che punta a una doppia efficacia: ridurre drasticamente le liste di attesa e migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie. “Abbiamo bisogno di un sistema sanitario che risponda alle esigenze dei cittadini, che sia moderno, dinamico e vicino alla gente – conclude Talerico –. Questo è solo l’inizio.”