Era stato fermato e messo in stato d’accusa per corruzione, abuso d’ufficio e violazione del segreto istruttorio. Fuori senza nessun provvedimento restrittivo della libertà. Rischia fino a 10 anni di carcere
Sarkozy rilasciato nella notte. ‘Tiepidi’ i big del suo partito
Era stato fermato e messo in stato d’accusa per corruzione, abuso d’ufficio e violazione del segreto istruttorio. Fuori senza nessun provvedimento restrittivo della libertà. Rischia fino a 10 anni di carcere
(ANSA) Rilasciato in piena notte, dopo 15 ore di fermo, Nicolas Sarkozy si è visto notificare l’apertura di un’indagine per reati pesantissimi. Ma senza nessun provvedimento restrittivo della libertà.
Il fermo, scattato ieri mattina alle 8, è durato fin quasi alla mezzanotte, ora in cui l’ex presidente francese è stato portato dagli uffici della polizia di Nanterre a quelli del pool finanziario di Parigi.
Le ipotesi di reato nei suoi confronti sono pesantissime: corruzione attiva di un giudice, complicità in violazione del segreto istruttorio e “traffico di influenze”. Questo reato è tipico del diritto francese, dove è stato introdotto già alla fine dell’Ottocento, ma è estraneo alla tradizione italiana. E’ stato inserito nel nostro codice penale solo nel 2012, all’articolo 346 bis, a seguito dell’adesione dell’Italia a convenzioni internazionali dell’Onu e del Consiglio d’Europa. Il “traffico di influenze” consiste nella mediazione illecita volta al compimento di atti contrari al dovere d’ufficio di un pubblico ufficiale.
In piena notte, i giudici gli hanno notificato l’apertura dell’inchiesta, stessa sorte toccata pochi minuti prima di lui all’avvocato di fiducia, Thierry Herzog, e al magistrato di Cassazione, Gilbert Azibert.
Quest’ultimo sarebbe stato corrotto da Sarkozy, che gli avrebbe promesso il posto desiderato nel Principato di Monaco in cambio di preziose informazioni sull’andamento dei suoi affari giudiziari in Cassazione. Non indagato e rimesso in libertà il secondo magistrato coinvolto, Patrick Sassoust. La corruzione in atti giudiziari e la violazione del segreto istruttorio sono reati passibili di pene fino a 10 anni di carcere.
Accuse gravissime anche se tutte ancora da dimostrare, come afferma la difesa degli imputati, che punta soprattutto sulla illegalità delle intercettazioni. Particolarmente controverse quelle effettuate sui colloqui fra un indagato (Sarkozy) e il suo avvocato (Herzog), o di quest’ultimo con i suoi colleghi. L’UMP, il partito di destra del quale Sarkozy avrebbe ripreso il controllo come prima tappa verso la ricandidatura, ha difeso ieri l’ex presidente ma in modo piuttosto tiepido.
Con il passare delle ore, i leader si sono defilati e l’atteggiamento si è fatto piuttosto attendista.
Il giudice Azibert, dal canto suo, è accusato di ricettazione della violazione del segreto professionale, traffico di influenze passivo e corruzione passiva. Per l’avvocato Herzog l’accusa è invece di violazione del segreto professionale, ricettazione della violazione del segreto professionale, corruzione attiva e traffico di influenze attivo.