Salone del Libro, Capponi “La Calabria è stata raccontata senza stereotipi”
Mag 19, 2025 - redazione
ROMA (ITALPRESS) – Si è chiuso a Torino la XXXVII edizione del Salone del Libro. La Regione Calabria, nei 5 giorni della kermesse, in uno spazio espositivo con due sale meeting di 200mq, ha ospitato 217 tra autori e relatori e 24 Case editrici, accolti dall’assessore regionale alla Cultura, Caterina Capponi, la quale ha ribadito che “La Calabria è stata raccontata senza stereotipi, senza filtri, con autenticità”.
Nel variegato e ricco programma con circa 25 eventi giornalieri riconoscimenti speciali per Nuccio Ordine, Saverio Strati, Corrado Alvaro, Gioacchino da Fiore, Mario La Cava. Il Centenario di Saverio Strati è stato celebrato con un evento dal titolo “Saverio Strati fra radio e televisione”, promosso dal Comitato 100Strati, in collaborazione con la Regione Calabria, la Fondazione Calabria Film Commission e Rubbettino editore. Un incontro per riflettere sul lascito culturale di uno degli scrittori più significativi del Novecento italiano, attraverso le tracce della sua voce e delle sue opere negli archivi della radio e della televisione italiana.
Un’occasione preziosa quella di Torino, al quale hanno partecipato Luigi Franco, presidente del Comitato centenario Strati e direttore editoriale Rubbettino, lo scrittore Gioacchino Criaco, la scrittrice e nipote di Strati, Palma Comandè, e Vanessa Roghi, autrice Rai, per riportare al centro della discussione nazionale l’opera di un autore che ha saputo trasmettere messaggi di valenza universale sui travagli dell’uomo moderno, attraverso il costante racconto della sua Calabria, con storie di emigrazione, identità e riscatto.
In cantiere il documentario “Saverio Strati fra radio e televisione” prodotto da Calabria Film Commission e Rai. Nello stand Calabria anche l’antropologo e scrittore Vito Teti, il quale, insieme all’assessore Capponi, agli scrittori Angela Bubba e Demetrio Paolin e alla giornalista Annarosa Macrì, ha presentato il suo progetto politico-culturale “Ricominciamo da Alvaro.
“Il progetto – ha spiegato Teti – era incominciato all’Università La Sapienza di Roma quando, insieme al Centro di antropologia “Raffaele Lombardi Satriani” celebrammo i 130 anni dalla nascita dello scrittore e, in vista del 2026, il 70esimo anno dalla sua morte. C’era anche il presidente Roberto Occhiuto e, quel giorno, si formò un gruppo di letterati, antropologi, giornalisti culturali e studiosi di tutte le discipline che abbracciano i tanti interessi di Alvaro. Il progetto è ambizioso perché vogliamo restituire Alvaro all’Europa e al mondo che ha raccontato, da Berlino a Parigi da Mosca a Istambul, anticipando temi attualissimi come lo spopolamento, la crisi climatica e l’intelligenza artificiale. Quindi: ripartire da Alvaro per riportarlo nella sua San Luca ma anche in tutte le citta italiane e straniere; ricominciare da Alvaro per riprendere e rinnovare una nuova politica che parta dalla conoscenza di luoghi, persone e realtà”.
La storia vera di un sopravvissuto alla ‘ndrangheta è stata raccontata in prima persona dall’imprenditore e collaborare di giustizia, Antonino De Masi con la presentazione del libro “Inferi”.
“Ho scritto un libro che racconta gli inferi che ho attraversato ma che dice anche che io ho vinto, non da eroe ma da persona normale che ha fatto solo il suo dovere con la dignità di uomo libero. Queste cose oggi io le posso dire perché ho avuto anche sostegno da parte della classe politica e dal presidente Occhiuto al quale ho parlato della legge che ho scritto – che è stata approvata all’unanimità – che stabilisce che gli imprenditori che denunciano possono avere corsie privilegiate nelle gare pubbliche. E la Calabria è la prima Regione ad aver approvato la legge ‘De Masi’. Spero che diventi una normativa nazionale”. All’incontro sulle Minoranze linguistiche (occitana, arbëreshë, grecanica), con il professor Francesco Cuteri e il giornalista Raffaele Nicsticò, l’assessore Capponi ha affermato che “Le minoranze linguistiche e la diversità culturali che sottendono sono oggetto di attenzione e cura da parte del Governo e del Consiglio regionale” per come d’altra parte contemplato nella Costituzione e nello Statuto della Regione Calabria”.
Sono tre le comunità che usano correntemente una loro lingua, la Grecanica in alcuni comuni, segnatamente Bova Roghudi e Condofuri, della fascia jonica meridionale della provincia di Reggio, l’occitanica a Guardia Piemontese, l’arbëreshë, la più diffusa, in molti centri delle province di Catanzaro Cosenza e Crotone. Manifestata nel corso dell’incontro anche l’opportunità di salvaguardare il ricco patrimonio dialettale regionale, come suggerito dall’intervento della maschera calabrese Giangurgolo.
Dell’”Essere autori in Calabria” ha parlato Domenico Dara, l’autore nato a Girifalco, il contemporaneo calabrese oggi più letto in campo nazionale, in classifica con il suo ultimo romanzo “Liberata”.
“La scrittura autentica – ha sottolineato – non può sottrarsi dall’imprinting ricevuto nei momenti e nelle situazioni vissute fin dal periodo della prima formazione, della scoperta del mondo circostante nell’infanzia e nella prima giovinezza, dei primi apporti culturali, dei personaggi anche minuti che si incontrano in casa e nelle strade del proprio quartiere. Solo da questo approccio e dalla successiva elaborazione il particolare si apre all’universale”.
-Foto regione Calabria-
(ITALPRESS).