Ritrovare il lavoro: una vittoria che parla di giustizia e dignità per un lavoratore portuale

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Il Tribunale di Palmi, con una pregevole sentenza pronunciata dal
Giudice del Lavoro, Dott. Luca Coppola, ha sancito un principio
fondamentale: il licenziamento di un lavoratore portuale dipendente
della Coopmar Società Cooperativa, Giuseppe Catalano, è stato
annullato ed è stata disposta la sua reintegrazione nel posto di
lavoro precedentemente occupato con il riconoscimento della
connessa indennità risarcitoria. Non si tratta solo di un ritorno a un
posto di lavoro, ma di una conquista che testimonia il valore della
giustizia applicata concretamente, soprattutto in un territorio come
quello in cui viviamo, dove il lavoro resta una risorsa preziosa e
spesso fragile.
La sentenza assume un significato storico e giuridico rilevante.
Grazie all’Art. 441 ter c.p.c., introdotto dalla riforma Cartabia, le
controversie sull’esclusione dalla compagine sociale dei soci
lavoratori, prima di competenza del Giudice Civile, oggi sono stati
devoluti alla competenza del Giudice del Lavoro. Il Tribunale ha
riconosciuto l’illegittimità dell’esclusione, sottolineando che le ragioni
addotte dalla società erano basate esclusivamente sulle assenze
per malattia e sul cosiddetto “scarso rendimento”, concetto rivelatosi
del tutto pretestuoso.
Sul tema dello scarso rendimento, la sentenza è chiara e incisiva: i
calcoli della società consideravano soltanto le assenze, senza
valutare la produttività effettiva durante i periodi di lavoro. Il
Tribunale ha ribadito un principio essenziale: la malattia non può
mai essere confusa con inefficienza. Fino al superamento del
periodo di comporto previsto dal contratto collettivo, il lavoratore
conserva il diritto alla protezione del proprio posto, e nessuna
assenza giustifica licenziamento o esclusione dalla compagine
sociale.
Ritengo questo risultato particolarmente importante, non solo per il
valore giuridico, ma anche sul piano personale: affrontare e
superare le difficoltà degli ultimi anni, portare avanti questa battaglia
e vincerla, conferma che la tutela dei diritti è possibile anche in
contesti complessi. Riavere il lavoro non è solo il ritorno a un
impiego: è una vittoria di giustizia, sicurezza e dignità, un messaggio
chiaro a tutti: i diritti dei lavoratori possono essere difesi con
determinazione e coraggio.