Rigassificatore e acciaieria: perché Taranto dice no e a Gioia dovremmo dire sì?

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RIGASSIFICATORE


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La visita del ministro Urso, insieme al dimesso e ricandidato Roberto Occhiuto, e le dichiarazioni seguite destano forti preoccupazioni per il futuro di Gioia Tauro. Si parla infatti della possibilità di spostare qui quegli investimenti che Taranto e le sue istituzioni hanno rifiutato seccamente: la realizzazione di un nuovo centro siderurgico alimentato da un rigassificatore off-shore. Un progetto che condannerebbe ancora una volta il nostro territorio alla presenza di impianti altamente inquinanti.

Nell’assemblea di CMDT, riunitasi ieri per un primo scambio di opinioni, è emersa una posizione condivisa: decisioni di questa portata non possono essere calate dall’alto senza ascoltare l’opinione dei cittadini e senza un’analisi critica dei rischi per la salute pubblica e per la vocazione portuale, agricola e turistica della Piana di Gioia Tauro.

Ci chiediamo – e chiediamo agli esperti, alla politica locale favorevole o contraria al progetto, ai cittadini informati e a chiunque abbia a cuore questa terra – perché Gioia Tauro dovrebbe accettare un’infrastruttura che Taranto non vuole. E se davvero è così “green” e vantaggiosa, perché la città che la conosce bene la rifiuta?

Chiediamo inoltre di sapere quali sarebbero le conseguenze sull’attività portuale, oggi basata principalmente sul traffico container, attività che mal si concilierebbe con la presenza costante di un rigassificatore galleggiante necessario ad alimentare il nuovo impianto siderurgico.

Infine, non possiamo ignorare un dato: anche ammettendo una riduzione delle emissioni di CO₂ rispetto agli impianti tradizionali, restano tutte le altre sostanze inquinanti emesse in atmosfera dalla produzione siderurgica. Sono quelle stesse sostanze che hanno reso Taranto uno dei luoghi più inquinati d’Italia.

A questi e ad altri interrogativi è fondamentale dare risposte al più presto. Per questo riteniamo urgente un’assemblea pubblica, da organizzare insieme a chiunque abbia senso di appartenenza al territorio e amor proprio: gruppi già costituiti, comitati di cittadini, associazioni, partiti, esperti, singoli cittadini. Serve unire le forze per difendere la salute, il lavoro e il futuro di Gioia Tauro e della Calabria.

CMDT –  Coordinamento dei Movimenti per la Difesa del Territorio