Revocata la confisca e restituiti tutti i beni alla famiglia Crea di Rizziconi

Accolti gli atti di appello depositati dagli avvocati Loiacono, Siclari e Albanese
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Con il decreto del 30 giugno 2025 la Corte di Appello di Reggio Calabria, presieduta dalla dott.ssa Angelina Bandiera, ha messo la parola fine alla proposta di prevenzione patrimoniale che nel 2017 aveva condotto il Tribunale di Reggio Calabria, Sezione Misure di Prevenzione, alla confisca di tutti beni riconducibili, oltre che a Teodoro Crea, anche alla moglie ai figli e altri familiari.

Con il decreto emesso dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria è stato revocato l’originario provvedimento emesso dal Tribunale di primo grado e che aveva portato alla confisca di tutti i beni della famiglia Crea sul presupposto che  tutto il contesto patrimoniale fosse riconducibile alla persona di Teodoro Crea.

I beni confiscati, oggi dissequestrati e restituiti ai legittimi proprietari, consistevano in diversi beni immobili, tra cui una villa di pregio, sei fabbricati, 18 terreni ed un’impresa agricola individuale per un valore stimato di circa sei milioni di euro. Avverso quella pronuncia del 2017 il collegio difensivo, coadiuvato dal commercialista dott. Francesco De Raco, ha interposto appello ed iniziato un percorso di meticolosa dimostrazione della autonoma capacità reddituale dei familiari di Crea Teodoro, nonché della assoluta estraneità delle attività imprenditoriali ad ogni sorta di collegamento di natura mafiosa. Ci sono voluti ancora due gradi di merito ed un annullamento da parte della Suprema Corte di Cassazione, sui ricorsi rispettivamente presentati dagli avvocati Pasquale Loiacono, Francesco Siclari e Francesco Albanese, per vedere finalmente riconosciuta la correttezza delle tesi difensive. E proprio a seguito dell’annullamento con rinvio dei Supremi Giudici di Cassazione che la Corte di Appello di Reggio Calabria, Sezione Misure di Prevenzione, sulla scorta delle cospicue e dettagliate allegazioni difensive, ha ritenuto “giustificati e proporzionati” gli investimenti iniziali dell’azienda agricola in confisca e, di conseguenza, ritenuta assente ogni forma di fittizietà delle intestazioni dei beni ai terzi interessati, disponendo la integrale revoca della confisca con restituzione di tutti i beni ai legittimi proprietari.