Soddisfatto l’avvocato Comi che spiega: “Il Giudice di Pace in sentenza lancia un severo monito ed invito alle autorità competenti affinchè vigilino sui comportamenti dei loro sottoposti, non essendo sufficiente l’accoglimento del ricorso e la condanna alle spese, in presenza di casi talmente clamorosi che mortificano il cittadino”
Reggio, disabile multato vince la causa contro il Comune
Soddisfatto l’avvocato Comi che spiega: “Il Giudice di Pace in sentenza lancia un severo monito ed invito alle autorità competenti affinchè vigilino sui comportamenti dei loro sottoposti, non essendo sufficiente l’accoglimento del ricorso e la condanna alle spese, in presenza di casi talmente clamorosi che mortificano il cittadino”
Una interessante ed innovativa sentenza che ha accolto un ricorso dell’Avv. Francesco Comi, è stata emessa dal Giudice di Pace di Reggio Calabria dr. Ercole Fontana, ne confronti della Polizia Municipale. Era accaduto che un cittadino, affetto da gravissimo handicap, ancora in giovane età e molto conosciuto, per avere svolto attività sportiva, si era dovuto recare sulla P.zza Camagna, presso una agenzia bancaria accompagnato e sorretto, a bordo della propria autovettura, da una stretta congiunta. Senonchè all’uscita dell’istituto, aveva l’amara sorpresa di ritrovarsi una contravvenzione, malgrado fosse ben visibile sul parabrezza il contrassegno di autorizzazione quale invalido. Si costituiva, senza alcun pudore, commenta l’Avv. Comi, il Comune di Reggio Calabria, sostenendo una tesi, secondo cui la contravvenzione sarebbe stata legittima, atteso che il “contrassegno invalidi” consente di potere circolare e sostare, purchè ciò non costituisca grave intralcio al traffico”. L’Avv. Francesco Comi sosteneva nell’articolato ricorso la gravità dell’accaduto, non nuovo da parte dei Vigili Urbani, i quali malgrado P.zza Camagna fosse deserta, ovvero occupata da qualche autovettura, non contravvenzionata, i tutori dell’ordine “prendevano di mira” quella del malcapitato cittadino, che appariva ovvio, non aveva creato alcun intralcio, diversamente abile, e con il contrassegno ben visibile. Aggiungeva l’Avv. Comi come l’assurdità e la gravità dei loro comportamenti non si limitava alla contravvenzione, ma allorquando, usciti dalla banca, ed accortisi “de visu” della impossibilità di deambulare da solo, se non sorretto dalla congiunta, lo “miracolavano” e quali “Madonna di Fatima” ne sostenevano arrogantemente come invece, avrebbe ben potuto raggiungere l’istituto di credito muovendosi liberamente. L’Avv. Comi concludeva per l’annullamento della contravvenzione e invocava lo stato di necessità, totalmente accolto.
La sentenza del dr. Ercole Fontana commenta l’Avv. Comi è da ritenersi ancor più interessante ed innovativa allorchè il Giudice di Pace in sentenza lancia un severo “monito ed invito alle autorità competenti affinchè vigilino sui comportamenti dei loro sottoposti, non essendo sufficiente l’accoglimento del ricorso e la condanna alle spese, in presenza di casi talmente clamorosi che mortificano il cittadino, già colpito duramente dalle proprie condizioni di vita, come già avvenuto in altri casi analoghi.