L’Associazione tiriolese auspica un intervento delle Istituzioni
di VINCENZO URSINI
“Teura” chiede la restituzione della testa di Apollo
L’Associazione tiriolese auspica un intervento delle Istituzioni
di Vincenzo Ursini
Tiriolo – “Può un importante reperto archeologico, rinvenuto a Tiriolo, restare per decenni nei depositi del Museo di Siracusa, dimenticato dai più? Crediamo di no, tanto vale chiederne la restituzione”. Sulla base di questa considerazione l’Associazione “Teura”, presieduta da Antonio Montuoro, ha sollecitato nei giorni scorsi l’intervento del Soprintendente per i Beni Archeologici della Calabria, ma anche quello dell’assessore regionale alla Cultura, del sindaco della città e del Ministro dei Beni Culturali.
“Lo scorso anno, – scrive Montuoro – il nostro socio Antonio Froio, impegnato in uno studio sul patriota Achille Fazzari, ha rinvenuto nel “Fondo Cesare Sinopoli”, conservato nella Biblioteca Comunale di Catanzaro, una lettera manoscritta risalente al 1914, scritta da Cesare Sinopoli, all’epoca Ispettore Onorario ai Monumenti ed alle Antichità in Catanzaro, e inviata al Comandante della Divisione Militare di Catanzaro, in cui ricordava, oltre al Senatusconsultum, ai reperti e alle monete rinvenuti a Tiriolo, “la testa di Minerva del Museo di Siracusa”.
“La dott.ssa Basile, Direttrice del Museo siracusano, interessata da alcuni soci della nostra Associazione, – continua Montuoro – in una mail con la quale ha inviato copia fotografica del reperto, ha corretto quanto scritto dal Sinopoli, comunicando che non si tratta di una “testa di Minerva”, bensì di una “testa di Apollo” in marmo pentelico del V secolo a.C. appartenente, probabilmente, a una statua a grandezza naturale opera della scuola scultoria di Pitagora di Reggio”.
Tale statua, a distanza di decenni, si trova ancora nei depositi del Museo. Ecco perché l’Associazione “Teura” ha scritto alle istituzioni interessate per chiederne la restituzione.
“Siamo convinti – sottolinea Montuoro – che l’amministrazione comunale di Tiriolo saprà accogliere nel migliore dei modi questo importante reperto e lo renderà fruibile a tutti coloro che vorranno approfondire la storia del nostro territorio.
Con la stessa lettera Montuoro suggerisce di chiedere anche la restituzione delle monete d’oro della confederazione brettia e la collana d’oro con pendaglio a forma di colonna, reperti che si trovano nel Museo Nazionale di Napoli.
“La valorizzazione del territorio di Tiriolo (Agro Teurano) nella storia, per la sua posizione strategica a dominio della via istmica tra il Golfo Scilletinico (Squillace) e quello Nepetinico (Sant’Eufemia) e delle vie di penetrazione interne con la Selva brutia (Sila), oltre ai due importanti corsi d’acqua (Fiumi Amato e Corace), – conclude Montuoro – deve essere considerata come un punto di partenza per una più vasta valorizzazione del patrimonio culturale della Calabria. Una valorizzazione che deve essere vista non solo come momento importante di ricaduta turistica, ma anche come riconoscimento per quelle generazioni di uomini e donne che nei secoli hanno mantenuto vivo il patrimonio identitario e culturale della nostra terra”.
Vincenzo Ursini