Open Day al Parco archeologico di Mileto Antica

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Giovedì 24 luglio alle ore 17 si aprono le porte del Parco Archeologico Medievale di Mileto, di competenza della Soprintendenza ABAP per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia, il primo parco medievale della Calabria e scrigno dei tesori normanni della capitale di Ruggero d’Altavilla.

Alla presenza di una rappresentanza del gruppo del Comune di Mileto della Rievocazione storica “La Corte di Ruggero I d’Altavilla” e dei falconieri-etologi de La Potenza del Volo con Gianna e Arya, coppia di poiana e falco, sarà di nuovo possibile visitare e percorrere i resti dell’Abbazia della Trinità, della Cattedrale e del palazzo Vescovile, avvolti dalla bellezza del paesaggio delle colline che raggiungono da Mileto l’altopiano del Monte Poro.

L’Open Day sarà l’occasione per presentare, da parte del nuovo Direttore, l’arch. Paolo Mighetto, i nuovi programmi di sviluppo, di ricerca e di valorizzazione del Parco per una gestione sostenibile del suo patrimonio fatto di archeologia, di cultura materiale e immateriale, di natura.

L’ottimo lavoro fatto nel passato a Mileto dichiara il Direttore Mighetto è il risultato di una grande e fattiva collaborazione tra la Soprintendenza guidata dal Direttore delegato Maria Mallemace e l’Amministrazione Comunale di Mileto guidata dal Sindaco Salvatore Fortunato Giordano. Questa collaborazione ha anche portato al completamento, nel maggio scorso, degli ultimi scavi del quartiere Castello con l’individuazione di Casa Tacconi, uno dei palazzi signorili della Mileto post medievale distrutta dai terremoti del 1638, del 1659 e del 1783, e oggi ad un nuovo e rinnovato impegno con l’obiettivo di creare una conoscenza ampliata del sito e aperta alle connessioni antiche e presenti tra Mileto antica e il suo territorio.

Con l’Open Day saranno presentati al pubblico i risultati degli ultimi scavi finanziati dalla Soprintendenza e frutto di un lavoro di squadra che ha coinvolto gli archeologi Cristiana La Serra e Fabio Lico sotto la guida del direttore uscente e ora Direttore del Museo Nazionale archeologico di Vibo Valentia Michele Mazza, con l’ausilio dell’impresa Penta costruzioni di Favara (Ag).

È proprio a partire da questi risultati e grazie alla sensibilità del Soprintendente Maria Mallemace che il nuovo direttore, con l’aiuto scientifico del Funzionario Archeologo Francesco Parrotta, ha potuto avviare fin da questo primo mese un programma ampio e ambizioso di rilancio del sito e del suo territorio che si renderà possibile grazie alla rinnovata collaborazione con la Comunità di Mileto e la sua Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Salvatore Fortunato Giordano, con la firma di un Accordo di Valorizzazione, nonché con gli altri protagonisti, culturali e non solo, del territorio miletese.

Si tratta di un impegno che non solo si rinnova ma che addirittura si rivoluziona attraverso il conseguimento di molteplici obiettivi che, a partire da una maggiore sostenibilità del Parco archeologico quale esempio di buone pratiche da riverberare sul territorio esterno e quale volano per nuovi modelli economici e sociali, si volgeranno all’ampliamento dell’area scavata, sia nel polo abbaziale sia in quello della Cattedrale e del paese antico, nonché al conseguimento della loro piena accessibilità con potenziamento di una fruizione universale grazie alla redazione di un PEBA-Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, unito alla riattivazione agricola dei terreni a garanzia di una loro costante manutenzione in termini di piena sostenibilità biologica e ambientale.

Sarà così possibile, anche grazie al fertile terreno di conoscenza già messo in campo in questi anni dalla prestigiosa Accademia Milesia, guidata dal suo Presidente Sac. Filippo Ramondino, comporre una strategia multilivello di conoscenza con la formazione di un network universitario che vedrà unirsi alle ricerche già avviate nel 2023 dall’Università di Siena e coordinate dal Prof. Carlo Citter, altri centri di eccellenza della ricerca archeologica italiana come l’Università di Messina con il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne con le ricerche coordinate dal Prof. Lorenzo Campagna e dal Prof. Fabrizio Mollo, con l’obiettivo primo di redigere la Carta archeologica di Mileto. L’impostazione di una strategia di comunicazione e di disseminazione dei dati basata sul tema: La strada della Storia passa da Mileto consentirà di divulgare ad ampio spettro e al pubblico più vasto le nuove conoscenze acquisite.

Allo stesso tempo –ricorda ancora il Direttore Mighetto-, al fine di garantire una corretta e sostenibile gestione del sito si utilizzerà lo strumento del partenariato speciale pubblico e privato per i beni culturali per la riattivazione agricola del territorio del Parco di Mileto Antica quale strumento di corretta manutenzione e cura con produzione di prodotti agricoli di eccellenza peculiari della storia di Mileto (olio, vino, grano tra gli altri) capaci di stimolarne anche una sostenibilità economica per l’autosufficienza del Parco archeologico stesso. Non dimentichiamoci che non molto distante da qui Cicerone, nell’aprile del 58 a. C. e prima di intraprendere la sua fuga verso Brindisi, fu ospite dall’amico Sicca nel suo fondo rustico e, pur se in un momento così tragico per la sua vita, possiamo immaginare l’arpinate a godere dei frutti di questa terra, oggi tutti da riscoprire e valorizzare.

All’Open Day saranno presenti i falconieri etologi de La Potenza del Volo (https://www.lapotenzadelvolo.it/).La Falconeria al Servizio del Bird Control: Una Soluzione Naturale e Sostenibile

La falconeria, antica arte della caccia con i rapaci, trova oggi una moderna e preziosa applicazione nel bird control, ovvero il controllo ecologico della fauna aviaria in contesti culturali- paesaggistici, urbani, agricoli e industriali. Utilizzando falchi, poiane o altri rapaci appositamente addestrati, è possibile allontanare in modo efficace e non cruento specie problematiche come piccioni, storni e gabbiani, riducendo i danni alle strutture, il rischio igienico-sanitario e gli impatti sull’ambiente.

Questa tecnica, completamente naturale, si basa sulla percezione predatoria che i volatili hanno dei rapaci: la loro semplice presenza induce un effetto dissuasivo immediato, senza l’uso di sostanze chimiche né sistemi invasivi. Il bird control con rapaci si dimostra quindi una strategia rispettosa della biodiversità, perfettamente compatibile con le esigenze di tutela ambientale e sicurezza urbana.

La rievocazione storica “La Corte di Ruggero I d’Altavilla” è un evento annuale curato dal Comune di Mileto con il contributo della Regione Calabria e in collaborazione con l’associazione “Accademia Milesia”.

Quest’anno si terrà il prossimo sabato 30 agosto per le vie della città e negli spazi normanni del Parco archeologico Medievale di Mileto Antica in collaborazione con il MiC Soprintendenza ABAP per la Città metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia.

Con oltre 100 figuranti in abiti e accessori studiati filologicamente l’evento permette di rivivere alcuni episodi fondamentali della vita del Gran Conte Ruggero I d’Altavilla.

Mileto divenne con Ruggero un centro di mercanti e viaggiatori, provenienti dal nord, dai porti italiani, dal mondo bizantino e da quello arabo. Divenne, soprattutto, la capitale della provincia Melitana dove Ruggero volle costruire il proprio palatium, fondò la Cattedrale e ne volle la diocesi, istituì la zecca nel 1087 e fino a dare inizio, nel 1063, alla costruzione dell’Abbazia di San Michele Arcangelo e dei Santi Pietro e Paolo, poi dedicata alla Santissima Trinità, consacrata il 29 dicembre 1080 e presto divenuta modello per l’architettura normanna dell’Italia meridionale.

A Mileto nacque e vi fu battezzato l’erede al trono, Ruggero II. Sua madre Adelasia del Vasto, terza moglie del Gran Conte, ebbe la reggenza della Contea di Calabria e poi della Contea di Sicilia fino alla maggiore età del figlio spostando la capitale da Mileto a Messina per poi trasferirla definitivamente a Palermo nel 1112.