Nuova aggressione all’Ospedale di Locri, due infermieri aggrediti nella notte
Mag 16, 2025 - redazione
Dopo l’episodio avvenuto a Rossano, un’altra aggressione scuote il mondo della sanità calabrese. Nella notte tra martedì 13 e mercoledì 14 maggio, due infermieri in servizio al Pronto Soccorso dell’ospedale di Locri sono stati vittime di un’aggressione, su cui sono in corso accertamenti da parte delle autorità.
L’episodio si inserisce in un contesto già segnato da tensioni e violenze: l’ospedale, che fa parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, non dispone di un presidio fisso di polizia, nonostante i numerosi casi analoghi verificatisi negli ultimi anni.
A denunciare con forza quanto accaduto è il sindacato Nursing Up, che sottolinea come “situazioni del genere rappresentino segnali allarmanti che non possono essere ignorati dalle istituzioni”. Secondo il sindacato, la sicurezza degli operatori sanitari – specie nei reparti di emergenza-urgenza – resta gravemente insufficiente, soprattutto nelle ore notturne, quando il rischio di conflittualità aumenta.
“Serve una svolta immediata – affermano da Nursing Up – con l’istituzione di un presidio fisso delle forze dell’ordine presso i pronto soccorso, per tutelare chi ogni giorno lavora in condizioni difficili, tra carenze di organico e turni massacranti”.
Il sindacato ricorda anche di aver attivato uno stato di agitazione territoriale, chiedendo interventi urgenti non solo sul fronte della sicurezza, ma anche su quello dell’organizzazione del lavoro e dell’assegnazione del personale, “che deve essere coerente con i carichi assistenziali e rispettare quanto previsto dal contratto”.
L’aggressione di Locri riaccende dunque i riflettori su un sistema ospedaliero fragile, in cui la violenza rischia di diventare l’ennesimo fattore di crisi, mettendo in pericolo non solo i lavoratori, ma anche la qualità dell’assistenza ai pazienti.