‘Ndrangheta, processo “Costa Pulita”, storica sentenza della Corte di Cassazione. I NOMI

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Regge l’impianto accusatorio nei confronti degli indagati nel processo denominato “Costa Pulita”, i giudici della Corte di Cassazione hanno deciso per diciotto condanne e quattro assoluzioni con rinvio per un nuovo processo di secondo grado, oltre a quattro assoluzioni.

L’operazione riguarda il rito abbreviato della cosca di ‘ndrangheta degli Accoriniti-Bonavita-Melluso, a seguito dell’inchiesta nel 2016 della Dda di Catanzaro. E con questa sentenza per la prima volta, viene ufficialmente riconosciuta l’esistenza della cosca.

La Corte di Cassazione ha condannato Antonino Accorinti (a 12 anni); Antonio Accorinti (7 anni e 7 mesi); Francesco Prestia (1 anno e 4 mesi); Nazzareno Colace (3 anni); Salvatore Muggeri (4 anni e 6 mesi); Carmine Il Grande (8 anni e 8 mesi); Ferdinando Il Grande (6 anni); Gerardo La Rosa (6 anni e 4 mesi); Giuseppe Granato (6 anni e 8 mesi); Francesco Grillo (3 anni e 4 mesi); Salvatore Muzzupappa (3 anni, 1 mese e 10 giorni); Pasquale Prossomariti (7 anni); Giancarlo Lo Iacono (7 anni); Salvatore Prostamo (4 anni, 9 mesi e 10 giorni); Giovanni Rizzo (3 anni, 1 mese e 10 giorni); Carlo Russo (7 anni); Davide Surace (3 anni); Federico Surace (3 anni).

Assolti invece Francesco MarcheseEugenya UmyarovaGiuseppe Evalto e Cosmo Michele Mancuso, mentre è scattata la prescrizione per l’ex sindaco di Briatico ed ex presidente della Provincia di Vibo Andrea Niglia.

Annullamento con rinvio per Sergio Bagnato (ex consigliere comunale di Briatico), Leonardo MellusoEmanuele Melluso (ma con conferma nel resto); e Simone Melluso.

Annullamento con rinvio della sentenza inflitta di secondo per il presunto boss Antonino Accorinti per quanto riguarda una confisca, quella della quota di un terreno e di un appartamento a Briatico; in accoglimento del ricorso proposto dal procuratore generale, annullata anche la sentenza limitatamente alla revoca della confisca della quota del 25 per cento del capitale sociale della Sicam srl di Briatico intestata a Giuseppe Granato. Rigettato infine il ricorso di Domenica Staropoli relativamente alla confisca del 50% delle quote di un tabacchino di Briatico.