L’intervento. Rifiuti, Depurazione e i furbetti del quartiere calabrese. I privati ingrassano il loro portafogli a spese dei comuni e dei cittadini

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Nella Regione Calabria, nubi plumbee arrivano dal passato, giganteschi punti interrogativi sul futuro e un presente fatto di incertezze ed emergenza. Un caos che è il perfetto specchio burocratico di un sistema vicino al collasso anche sotto l’aspetto gestionale. L’emergenza ha finito per ingrassare portafogli e discariche in mano al cartello dei privati che ha portato il costo di conferimento a costi esorbitanti a tonnellata , senza contare il costo di trattamento . Ma la cosa più grave e che questo sistema, ha impedito che ci fosse una gestione pubblica degli impianti che diminuisse i costi di conferimento e le tariffe a carico dei cittadini. Vi è di più, nel ciclo integrato delle acque la Regione Calabria per determinare le tariffe a carico dei cittadini ha utilizzato dei criteri stabiliti con propri atti e quindi in difformità dalla normativa nazionale e vigente. Le tariffe del ciclo idrico cosi determinate, ed applicate ai comuni calabresi, sono state superiori a quelle che sarebbero risultate se fosse rispettata la normativa vigente. L’applicazione di tariffe difformi da quelle previste dalla normativa vigente ha comportato un maggiore importo fatturato valutabile in almeno 180 milioni di euro ed un ulteriore aumento dei futuri adeguamenti tariffari non inferiori al 19%. Le cose in Calabria vanno cosi, cioè non vanno, d’altronde non si può cavare sangue dalle rape (sic !).

L’unico esempio di buon governo, ultimo avamposto di legalità democratica è il Consorzio Valle Crati, non ci fermeranno nella nostra azione di buon governo. Lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata .