Riceviamo e pubblichiamo
Al Dirigente Generale Dipartimento Tutela della Salute e Welfare
Al Commissario ad acta per il Piano di rientro Regione Calabria
Il sottoscritto, Dr. Nicola Lazzaro, Pediatra Diabetologo, referente per la Regione Calabria della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP) (Società Scientifica da sempre impegnata a tutelare i diritti e a promuovere un’adeguata assistenza per i ragazzi con diabete), ritiene di dover sollecitare la Regione ad intervenire in merito a quanto disposto dall’ ASP di Vivo Valentia con nota prot. n. 49357 del 07 agosto 2025. Con la suddetta nota, inviata ai medici specialisti diabetologi prescrittori di dispositivi medici per la gestione della malattia diabetica, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia, richiama, dapprima, il compito ed il ruolo del medico diabetologo nella scelta degli strumenti da fornire ai pazienti, sulla base di quelle che sono le indicazioni ufficiali della regione. Individua, poi, due differenti percorsi di prescrizione, a seconda che si tratti di pazienti che utilizzano per la prima volta questi strumenti o di pazienti che già li hanno in uso. Per i primi, lo specialista diabetologo dovrà, nell’eventuale scelta di strumenti non rientranti nella procedura di gara dell’accordo quadro regionale, motivare, mediante una relazione clinica dettagliata ed adeguatamente redatta, la scelta fatta, da sottoporre alla Commissione per la valutazione delle richieste d’acquisto di prodotti esclusivi e dei beni infungibili di cui alla delibera n. 279 del 23.06.2025.
Fin qui tutto bene.
Quello che invece desta sorpresa e grande preoccupazione è la direttiva che riguarda i pazienti già utilizzatori di strumenti non presenti in gara, acquistati dall’ Azienda e forniti in comodato d’uso ai pazienti.
Per questi pazienti, nella nota suddetta, si dice che il materiale di consumo dedicato verrà fornito fino al 31 ottobre 2025 e s’invitano i medici specialisti prescrittori a convocare, prima di tale scadenza, i pazienti per effettuare la sostituzione degli strumenti in uso, provvedendo ad istruirli all’utilizzo dei nuovi.
Come Associazione di pazienti riteniamo che non sia accettabile questa disparità di trattamento e, in particolare, che un paziente, che ha già in dotazione un certo tipo di microinfusore, per il quale è stato dedicato tempo (due mesi almeno) e risorse per apprenderne l’uso, debba sospendere il trattamento in atto e rifare un percorso formativo. Si tratta di strumenti per la somministrazione d’insulina e sensori per il monitoraggio in continuo della glicemia che hanno caratteristiche tecnologiche specifiche, che sono stati già prescritti dal diabetologo sulla base di riscontri giustificativi documentati.
Oltre a questo, in un momento così difficile per la sanità, detta decisione, ci sembra anche un dispendio di risorse, assistenziali prima di tutto, ma poi anche economiche, tenendo conto che si tratta di sostituire un microinfusore, già acquistato dall’Azienda, prima della scadenza contrattuale, nel cui costo rientra l’ammortamento, in genere quadriennale.
Alla luce di dette considerazioni, si chiede un intervento urgente del Dipartimento Tutela della Salute e del Commissario ad acta affinché il materiale di consumo venga garantito sino alla scadenza del contratto d’uso e la scelta di un eventuale proseguo del trattamento rientri nello stesso percorso individuato per i nuovi arruolamenti.
In tutte le Regioni, in casi particolari e sulla base di riscontri giustificativi documentati, il diabetologo può ritenere uno strumento, anche non in gara, il più idoneo per specifiche condizioni cliniche e/o di autogestione. Non c’è, infatti, una tecnologia che possa andare bene per tutti!
In attesa di riscontro, si ringrazia e si porgono cordiali saluti.
Dr. Nicola Lazzaro