La bufera giudiziaria. Inchiesta sulla corruzione in Calabria, cinque gli indagati nelle indagini che hanno coinvolto il presidente della Regione Occhiuto
Giu 12, 2025 - redazione
Sono in tutto cinque le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro che vede coinvolto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. A notificare l’avviso di garanzia, lo scorso venerdì, al presidente Occhiuto sono stati gli uomini della Guardia di Finanza. L’indagine, secondo quanto si apprende, sarebbe partita da alcuni articoli di inchiesta pubblicati dal quotidiano Il Domani nei quali si faceva riferimento agli affari tra Occhiuto e un suo collaboratore. Sulla base dei pezzi di Enrica Riera, la Finanza, coordinata dalla procura di Catanzaro, avrebbe condotto una serie di accertamenti che hanno portato all’iscrizione, sul registro degli indagati, di Occhiuto, di un suo collaboratore e di altre tre persone.
Secondo alcune indiscrezioni i fatti risalirebbero al periodo in cui Occhiuto non era insediato alla presidenza, ma aspirante tale, parlamentare e imprenditore, mentre il fratello Mario, oggi in Parlamento, era ancora sindaco di Cosenza. In mezzo ci sarebbe Paolo Posteraro, che di Roberto era socio e da Mario era stato nominato amministratore di società pubbliche.
L’Antiriciclaggio inizia a scavare, il Domani pizzica la notizia, la storia viene fuori. L’attuale governatore della Calabria derubrica il tutto a ordinarie operazioni per far sopravvivere le società acciaccate dalla pandemia, da cui – fa sapere oggi il suo entourage – si è progressivamente sfilato da quando ha assunto l’incarico di governatore. Con Posteraro, che oggi è anche caposegreteria della compagna di Occhiuto, la sottosegretaria Matilde Siracusano, avrebbero però ancora rapporti d’affari alcuni dei familiari del presidente di Regione Calabria.
Secondo il Domani, nel quadro ci sarebbe anche da inserire una terza persona, altra vecchia conoscenza della famiglia Occhiuto. Si tratta di Ernesto Ferraro, oggi vertice di Ferrovie della Calabria, l’azienda di trasporto pubblico di proprietà della regione, di cui Posteraro, sarebbe stato negli ultimi anni consulente. Troppi fili che si uniscono per gli investigatori che adesso sembrano voler dipanare la matassa, probabilmente ancora più complicata di quanto non appaia adesso: secondo indiscrezioni ci sarebbero cinque indagati nell’inchiesta della Guardia di Finanza.