Intervista a Maria Caccamo. Studentessa di L-19 presso l’Unipegaso di Polistena e colonna portante del Servizio Civile Universale presso la stessa sede
Mag 21, 2025 - redazione
Studentessa del corso di laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione(L-19) e volontaria del Servizio Civile Universale
1. Cosa ti ha motivata a scegliere il corso di laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione(L-19) e in che modo pensi che questo percorso influenzi il tuo approccio al Servizio Civile Universale?
Fin da piccola ho sempre amato stare a contatto con i bambini. Il mio percorso liceale pedagogico mi ha fatto comprendere l’importanza della presenza di figure educative in grado di guidare i più giovani nel loro percorso di crescita. Il corso in Scienze dell’Educazione e della Formazione mi sta permettendo di acquisire conoscenze approfondite in ambito pedagogico, psicologico e sociologico, fondamentali per supportare i bambini nei momenti delicati del loro sviluppo. All’interno del Servizio Civile Universale, queste competenze si traducono in una maggiore capacità di ascolto, empatia e gestione delle relazioni, soprattutto quando affrontiamo temi complessi come il bullismo.
2. In che modo le conoscenze acquisite durante il tuo percorso universitario si traducono concretamente nelle attività quotidiane del Servizio Civile Universale?
Il percorso accademico mi ha fornito solide basi teoriche sullo sviluppo emotivo e relazionale dell’età evolutiva. Queste conoscenze mi aiutano a progettare e adattare le attività quotidiane in modo da renderle più efficaci e inclusive. Ad esempio, durante la visione del film Wonder, ho potuto applicare alcuni concetti studiati all’università per stimolare una riflessione collettiva sull’empatia, sull’accettazione della diversità e sull’importanza del rispetto reciproco. È stato un momento formativo tanto per i ragazzi quanto per me stessa.
3. Puoi raccontarci un episodio o una sfida affrontata durante il Servizio Civile che ti ha colpita particolarmente, contribuendo alla tua crescita personale e professionale?
Un episodio che mi ha profondamente colpita si è verificato durante un laboratorio creativo dedicato alla prevenzione del bullismo. Un bambino, inizialmente molto chiuso e restio a partecipare, ha scelto di condividere una sua esperienza personale di emarginazione. Grazie al clima accogliente che si era creato e alle attività pensate per favorire l’ascolto e la condivisione, il gruppo ha saputo accoglierlo con rispetto e partecipazione. Questo momento mi ha confermato quanto sia importante il ruolo dell’educatore nel creare contesti sicuri, in cui ogni bambino possa sentirsi visto e valorizzato.
4. In che modo l’esperienza universitaria e quella del Servizio Civile influenzeranno, secondo te, il tuo futuro professionale e il tuo ruolo come educatrice?
Credo fortemente che queste due esperienze si integrino alla perfezione. L’università mi fornisce una solida preparazione teorica, mentre il Servizio Civile mi consente di sperimentarla nel concreto, confrontandomi con situazioni reali e dinamiche relazionali complesse. In futuro, mi piacerebbe lavorare in contesti educativi in cui poter accompagnare i bambini nel loro percorso di crescita personale, favorendo l’inclusione e la cooperazione. Inoltre, essendo una grande appassionata di danza, mi piacerebbe utilizzare anche il movimento espressivo come strumento educativo per sviluppare nei più piccoli la creatività, la fiducia in sé e il senso di gruppo.
5. Che consiglio daresti a chi sta valutando di iscriversi a un’università telematica o di intraprendere il percorso del Servizio Civile Universale?
A chi sta considerando l’iscrizione a un’università telematica consiglio di farlo con consapevolezza: è una modalità che offre grande flessibilità, ma richiede impegno costante e capacità di organizzazione autonoma. Per quanto riguarda il Servizio Civile Universale, lo consiglio vivamente a chi desidera mettersi alla prova, crescere come persona e contribuire attivamente al benessere della comunità. È un’esperienza che arricchisce non solo il curriculum, ma anche e soprattutto il cuore.
6. Sappiamo che, oltre al tuo percorso di studi, sei anche una volontaria instancabile. Ogni giorno, insieme ad altre studentesse delle università Pegaso, Mercatorum e San Raffaele, offrite un prezioso supporto presso la sede di Polistena, accompagnando i nuovi iscritti nell’utilizzo della piattaforma e nell’approccio al metodo di studio. Quanto è gratificante per te questo ruolo di guida e affiancamento?
Sicuramente è un’esperienza che accresce molto la mia autostima. Poter essere d’aiuto agli altri, anche se si tratta di colleghi universitari e non di bambini, rientra comunque pienamente nell’ambito pedagogico e nel sostegno alla persona. Mi rende felice sapere di poter offrire un supporto concreto a chi si sta approcciando per la prima volta a questo percorso di studi: è un modo per mettere in pratica ciò che stiamo imparando e, al tempo stesso, rafforzare il senso di comunità accademica.