Il Gospel che scuote l’anima: Marquis Dolford incanta il teatro Cilea
È iniziato con un richiamo dell’anima perché il Gospel non entra in punta di piedi: ti attraversa, ti scuote, ti prende per mano e ti costringe ad esserci. È una forza primordiale, un grido che nasce dal dolore e si trasforma in luce, una preghiera collettiva che diventa speranza. Il Gospel non chiede silenzio: chiede partecipazione, presenza, verità.
Questo potere si è manifestato con una forza travolgente ieri sera, 27 dicembre, al Teatro Cilea di Reggio Calabria, in un concerto inserito nel cartellone “L’eleganza dell’Arte”, promosso da Publidema Eventi Musicali . Un contesto che ha saputo valorizzare pienamente la sua potenza espressiva, trasformando una serata di spettacolo in un’esperienza autentica e condivisa.
Sul palco, Marquis Dolford insieme ai Capital Gospel Group hanno dato voce a qualcosa che è andata ben oltre l’esibizione: un momento intenso, profondo, capace di attraversare il pubblico e restare inciso nel cuore.
Il Gospel è nato nelle pieghe più oscure della storia, là dove la sofferenza sembrava avere l’ultima parola. Eppure, proprio lì, qualcuno ha iniziato a cantare. Non per dimenticare il dolore, ma per superarlo. Ogni nota, ieri sera, è stata una preghiera, ogni coro un abbraccio, ogni “Amen” un atto di resistenza. Al Teatro Cilea questa memoria viva ha trovato nuova voce grazie all’energia, alla spiritualità e alla straordinaria forza interpretativa di Marquis Dolford e del suo coro.
Quando il canto ha riempito il teatro, il pubblico non è riuscito a restare seduto. Tutti, nessuno escluso, sono rimasti in piedi per quasi l’intero spettacolo. Non per convenzione, ma per necessità. Perché il Gospel chiama il corpo oltre che il cuore, costringe ad alzarsi, a battere le mani, a respirare insieme. In piedi, come davanti a qualcosa che merita rispetto. In piedi, come davanti alla vita che chiede di essere celebrata.
Le voci si sono intrecciate, sostenute, solleva
ndosi a vicenda. Non esisteva più l’io: esisteva il noi. Una comunità temporanea, ma potentissima, nata tra le poltrone rosse e le luci del palco, unita da un canto che parlava di fede, di dignità, di amore che resiste. E ieri sera, la verità era tutta lì, viva e pulsante.
Ogni spettatore ha sentito di far parte di qualcosa di più grande.
Marquis Dolford e i The Capital Gospel Group hanno ricordato a tutti che la speranza non è un’illusione, ma una scelta. Che la forza non sta nel silenzio imposto, ma nel canto condiviso. E che, anche quando la voce trema, vale sempre la pena cantare perché il suo potere è questo: far alzare le persone in piedi, dentro e fuori. E finché qualcuno canterà, la speranza avrà sempre speranza.



