Il Consiglio Comunale di Taurianova inizia con un minuto di silenzio per il massacro di Gaza e continua sul “ripiano” del rendiconto (con un disavanzo di quasi tre milioni di euro). L’opposizione tuona, “fallimento amministrativo e gestione dissennata”. Replica del sindaco Biasi, “falsità e discorsi da bar”

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Di GiLar

Il Consiglio Comunale inizia con un minuto di silenzio per il genocidio palestinese da parte di Israele per poi passare ai cosiddetti “preliminari” dove prende subito la parola l’ex sindaco Fabio Scionti (che si presenta con la bandiera palestinese), parlando anch’esso del “genocidio” sulla Striscia di Gaza, proponendo una mozione (ordine del giorno) ed affermando che “anche noi non possiamo stare zitti per far sentire la nostra voce anche dal basso per fermarsi contro quest’azione criminale del governo di Israele”.

Il consigliere di minoranza Gallo, prende la parola per approvare la mozione proposta da Scionti, così come il consigliere FdI Lazzaro che dice di essere favorevole al voto, ma chiede che venga letto, così come viene chiesto anche dai consiglieri di maggioranza.

Dopo la lettura del documento da parte di Scionti, sia Stranges che Lazzaro sollevano un’obiezione che riguardava la parte politica (che viene corretta), e il documento viene votato da tutto il Consiglio all’unanimità.

Continuano i lavori dei preliminari con Lazzaro che parla di una trasferta calcistica in merito allo spostamento dei tifosi a Lamezia per lo spareggio play-off della Taurianovese, dove viene accolta favorevolmente da parte del sindaco Biasi.

Si va avanti con i punti degli OdG e il presidente del Consiglio Comunale Scarfò anticipa il ritiro e il conseguente rinvio dei punti riguardante la cittadinanza onoraria a Bruni e Mammana vista l’assenza dell’assessore Fedele.

Dopo aver illustrato le variazioni di bilancio, il consigliere Gallo chiede lumi in merito alla costruzione di nuovi loculi al cimitero, e il sindaco Biasi parla del cimitero di Radicena che iniziano con un finanziamento di circa 190 mila euro e poi arriveranno altri finanziamenti anche per il cimitero di Jatrinoli. Il consigliere Lazzaro prende la parola e dichiara il voto favorevole al punto.

Si passa così al punto più atteso che è quello dell’approvazione del rendiconto della gestione del 2024 e prende subito la parola il sindaco che parla del disavanzo di quasi tre milioni di euro (2.900.000 euro), e precisa che “il rendiconto è stato fatto secondo norma e che è perfettamente regolare”. Invece in relazione al disavanzo che riguarda la copertura riguarda prima l’uscita dal dissesto e le cause sono dovute a dei fattori che riguardano “la mancata realizzazione delle entrate programmate” come quelle dei tributi comunali, oltre anche alla scarsa capacità di “dubbia esigibilità” per non essere riusciti a fare cassa. Oltre al fatto che ancora occorre incassare i fondi della Capitale Italiana del Libro che tra Ministero e Regione si arriva a 750 mila euro. Poi parla di un “incasso importante” per quanto riguarda il canone idrico tramite la società esterna alla quale è stata affidata la riscossione dei tributi. Nei fatti il sindaco afferma che “non funziona la riscossione con ex Equitalia (attuale Agenzia della Riscossione)”. E che dal 2026 il Comunale non incasserà più per quanto riguarda l’idrico dal 2026, ma a cura di Arrical.

Il disavanzo sarà ripianato grazie alla minor gestione delle spese da parte del Comune che andrà al nuovo soggetto regionale che gestirà il servizio idrico nei prossimi anni. E che infine per una condizione del Durc sui dipendenti sono stati bloccati i finanziamenti al Comune e dove si sta provvedendo al recupero della documentazione per mettersi in regola ed avere il cosiddetto “disco verde”.

Nei fatti il sindaco dà una visione ottimistica del contesto debitorio dovuto al disavanzo “appoggiandosi” al passaggio della gestione idrica (e le spese di manutenzione dei pozzi, soprattutto come energia elettrica) da parte di Arrical (sic!).

Prende la parola Marafioti (Pd) che parla della questione “allarmante” sul rendiconto di gestione come una “fotografia impetuosa” e che vanno analizzati con occhio critico. Marafioti afferma che “la realtà ci deve preoccupare” visto che sono quasi 3 milioni di euro e che è stato generato dalla gestione Biasi come un “fallimento amministrativo” che verrà “spalmato per i prossimi tre anni” ed ancora parla di una “gestione dissennata per l’incapacità di gestire i conti”.

Approvare questo rendiconto fallimentare vuol dire “farlo pesare sulle spalle dei cittadini (…) e che sostanzialmente siamo in dissesto finanziario, ma formalmente non può essere dichiarato”.

Gallo afferma che tale disavanzo “non è dovuto solo all’idrico”, ma ad altre spese come la “favoletta” raccontata dal sindaco e che a “livello amministrativo ha peccato”.

L’ex sindaco Scionti parte subito all’attacco del sindaco sui tempi di arrivo del documento dei revisori dei conti, e redarguendo il presidente del consiglio affermando che la cittadinanza onoraria non passa perché non ci sono i numeri per votarla “e non per l’assenza dell’assessore Fedele”.

Poi sul rendiconto di gestione parlando di aver “pompato sugli incassi per aumentare la capacità di spesa”, parlando anch’esso di “favoletta” perché si è creato un debito. E poi chiede come “si fa a ripartire con oltre un milione di euro di debito il prossimo anno? E che nei fatti si è creato un buco, ovvero tre milioni in un anno”. Poi parla delle promesse sportive del sindaco Biasi non si faranno perché “non ci daranno i finanziamenti” e che quando lui era sindaco per quanto concerne l’energia elettrica “siamo usciti dal regime di salvaguardia”. Con “Il modello Biasi è un modello che crea debiti”, chiude l’intervento.

Scarfò si difende sulle cittadinanze onorarie che è stata ritirata non per paura dei voti.

Lazzaro invita Scarfò di “dare una lettura al regolamento” per poi parlare del rendiconto rivolgendosi al sindaco “che era necessaria una revisione delle deleghe degli assessori (…) quante volte abbiamo battuto su qualche affidamento (il riferimento è al vicesindaco Caridi), definiti come sperpero che ha comportato qualche debito”.

Stranges (FI) riprende sulle due cittadinanze onorarie che non si tratta di “numeri ma di simpatie come in passato”. Poi parla delle anticipazioni delle somme in merito alla Capitale Italiana del Libro che non c’è nessun errore nell’aver anticipato delle somme “in quanto sono somme che possono essere considerati incassi”. Poi si rivolge a Scionti chiedendo se analiticamente sa spiegare dove è stato procurato il debito.

Riprende la parola il sindaco Biasi, “non si tratta di spese, ma di debiti e se uno non è competente meglio non addentrarsi su certi argomenti perché è una discussione da bar”. Ribadendo che non si tratta di debiti ma mancanza di entrate.  

Biasi parla di previsione e che tali numeri vanno letti in tal senso e non come spese eccessive e sperpero di soldi. “Il dissesto non risolve il problema, ma lo sposta”, così Biasi nel suo discorso risponde in merito a quanto è stato accusato nei precedenti interventi da parte dell’opposizione.

Ribadendo ancora che “occorre incassare, ovvero riscuotere i tributi comunali che aumenteranno il capitale del Comune nei prossimi anni creando un tesoretto”.

Per dichiarazione di voto prende la parola Marafioti, “tutto quello che è stato detto dal sindaco è zeppo di parole e storie e che lui ha parlato analiticamente di numeri in quanto ci sono delle tabelle nel documento e che il risultato è che ci sono tre milioni di euro. L’ Amministrazione ha l’obbligo di ripianare il debito”.

Poi d seguito Gallo che rincara la dose, “il sindaco si è preoccupato di spendere e non di recuperare il debito e che l’anticipazione di cassa sulla Capitale Italiana del Libro l’ha messa alla luce lui”.

Continuano gli interventi per la dichiarazione di voto con Scionti che rivolgendosi a Stranges che non si è mai permesso di dire pubblicamente una parola contraria agli eventi anche se non ha condiviso nulla, ma che “analiticamente non tocca a lui, ma al sindaco che dovrebbe spiegarlo ai cittadini perché oggi si certificano tre milioni di euro di debito”.

Il punto passa alla votazione e viene deliberato con i soli voti della maggioranza (9 favorevoli e 5 contrari)!  

Il Consiglio Comunale finisce con l’approvazione dell’ultimo punto sull’approvazione del piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Arrivederci… alla prossima!