Zes, Confindustria Reggio Calabria scrive alla Regione: «Trasmettere la richiesta alle autorità competenti»
Apr 29, 2013 - redazione
Sottolinea come l’auspicata costituzione della Zona economica speciale nell’area di Gioia Tauro rappresenti uno «strumento efficace per un rapido sviluppo economico e sociale» non solo del comprensorio della Piana ma, più in generale, di tutta la regione
Zes, Confindustria Reggio Calabria scrive alla Regione: «Trasmettere la richiesta alle autorità competenti»
Sottolinea come l’auspicata costituzione della Zona economica speciale nell’area di Gioia Tauro rappresenti uno «strumento efficace per un rapido sviluppo economico e sociale» non solo del comprensorio della Piana ma, più in generale, di tutta la regione
Confindustria Reggio Calabria continua a sensibilizzare la Regione sulla necessità di costituire una Zona economica speciale nell’area di Gioia Tauro. I vertici dell’associazione degli industriali hanno indirizzato una lettera al governatore Giuseppe Scopelliti e alla vicepresidente Antonella Stasi, sottolineando come l’auspicata costituzione della Zes rappresenti uno «strumento efficace per un rapido sviluppo economico e sociale» non solo del comprensorio della Piana ma, più in generale, di tutta la regione.
Nel recente passato alcuni attori del mondo politico e istituzionale hanno fornito risposte inadeguate sulla Zes, spesso in ragione di un’insufficiente conoscenza del procedimento amministrativo europeo. Per questo Confindustria tiene a precisare quale sia «la procedura prevista dai regolamenti nazionali e comunitari per la notifica degli aiuti di Stato alla Commissione europea da parte di uno stato membro». In particolare, si legge nella nota dei vertici di Via del Torrione, «la Regione propone al Governo il progetto di realizzazione di una Zes, identificando in modo chiaro il confine delle aree interessate, i presupposti e i benefici attesi. La richiesta deve essere trasmessa sia alla Presidenza del Consiglio che al Dipartimento per le Politiche Europee, sezione Aiuti di Stato, in qualità di organo designato all’interno della stessa Presidenza del Consiglio. Il Dipartimento delle Politiche Europee, ricevuto l’atto di assenso da parte della Presidenza, può fare una prima verifica sommaria della compatibilità europea delle misure di agevolazione richieste e quindi provvede a inoltrare una ipotesi di provvedimento legislativo alla Rappresentanza Permanente presso la Commissione Europea». L’iter burocratico, che prevede entro due mesi una pronuncia di Bruxelles in merito all’ammissibilità della richiesta, nel caso di Gioia Tauro è stato però avviato con la trasmissione degli atti «al viceministro dei Trasporti. Dunque – osserva Confindustria – è verosimile che il percorso autorizzativo sia fermato sul nascere ed è dunque importante trasmettere il progetto ai destinatari corretti, in modo che vengano percorse le fasi successive del procedimento».
L’associazione presieduta da Andrea Cuzzocrea sollecita inoltre la Regione «a prepararsi ad esercitare una spinta continua ed efficace nei confronti del nuovo governo nazionale affinché adotti i provvedimenti necessari per attivare le misure a supporto dei porti di transhipment in Italia». Le richieste più pressanti riguardano, in particolare, la riduzione strutturale delle tasse di ancoraggio, il taglio delle accise sul carburante e la fiscalizzazione degli oneri sociali. Tutto ciò è considerato «indispensabile per fare in modo che i porti di transhipment possano fronteggiare la concorrenza non solo dei porti del Nord Africa», ma anche di realtà europee come «il Pireo dove sono state attivate dal governo greco misure economiche a sostegno dello sviluppo del porto, tra l’altro in assenza di notifica alla Commissione europea che ha avviato un procedimento di infrazione delle norme in materia di aiuti di Stato».
Infine, da parte di Confindustria, viene rivolto all’amministrazione di Palazzo Alemanni l’invito ad accelerare «l’adozione di altri provvedimenti già messi in campo nei mesi scorsi», tra cui «la notifica correttamente trasmessa alla Direzione generale Competition della Commissione europea, relativamente all’introduzione di un ferrobonus» da e verso il porto di Gioia Tauro. In particolare, conclude la lettera inviata ai vertici della Regione, «si sottolinea il ritardo nella implementazione di alcune misure previste nell’Accordo di programma quadro siglato nel settembre 2010, tra le quali il bando che prevede i sistemi di incentivazione per le imprese, gli interventi finalizzati al marketing e la promozione del polo logistico di Gioia Tauro».