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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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WWF, inizia la stagione venatoria ma i problemi non sono stati superati

WWF, inizia la stagione venatoria ma i problemi non sono stati superati

Caccia, le polemiche rimangono

WWF, inizia la stagione venatoria ma i problemi non sono stati superati

Caccia, le polemiche rimangono

 

 

CACCIA: WWF, INIZIA STAGIONE VENATORIA MA I PROBLEMI RESTANO
(ANSA) – CATANZARO, 31 AGO – “Grazie all’apertura anticipata
concessa ancora una volta dalla Regione, dal 1 settembre inizia
in Calabria la stagione venatoria che si concluderà  alla fine
di gennaio”. Lo afferma in una nota il Wwf della Calabria.
“Rispetto alla data di apertura – prosegue la nota –
prevista dalla legge, coincidente con la terza domenica di
settembre, le giornate di caccia anticipata sono cinque, con un
limite di orario compreso tra le 06,00 e le 13,00, ma rimane il
fatto che, fra tutte le regioni meridionali, la Calabria è
quella che ha concesso di più in termini di pre-apertura e non
solo. Nella stessa Sicilia ad esempio, si potrà sparare alle
quaglie solo a partire dal primo ottobre e la Beccaccia fino al
31 dicembre, mentre in Puglia e in Basilicata si potrà andare a
caccia in tre giorni fissi a settimana e non a scelta, per come
ha stabilito invece il calendario calabrese, pubblicato ancora
una volta con un ritardo di circa due mesi rispetto alla data
indicata dalla legge”.
“Pur riconoscendo – aggiunge il Wwf – lo sforzo della
Regione per un maggiore adeguamento a quelle che sono le linee
guida per la stesura dei calendari venatori fornite
dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca
Ambientale (Ispra), specie dopo la bocciatura da parte del Tar
del vecchio calendario, per molte specie i periodi di apertura e
chiusura e le modalità di prelievo non coincidono con le
indicazioni elaborate dallo stesso Istituto Scientifico.
Permangono del resto tutte le gravi carenze e i difetti del modo
di ‘gestire’ l’attività di caccia nella nostra regione, a
cominciare dalla eccessiva mobilità dei cacciatori in ambiti
troppo vasti o addirittura in tutta la regione per la caccia
alla migratoria, fino al persistere  delle perniciose e
dispendiose pratiche del cosiddetto ‘ripopolamento’, per non
tacere dell’autentica piaga del bracconaggio favorito dalla
cronica e vergognosa scarsità di sorveglianza. Abbattimenti di
specie protette, uso di richiami vietati per quaglie e tordi,
caccia notturna a lepri e cinghiali, uso criminale di lacci e
trappole che straziano le povere vittime, autentici ‘agguati’
alle beccacce nella cosiddetta, diffusissima, ‘posta’ serale o
mattutina, sono solo alcuni esempi del vasto campionario di
malcostume venatorio che caratterizza la nostra regione”.
“Ma l’errore di fondo – conclude – che si continua a
ripetere consiste nell’assoluta mancanza di una seria
programmazione che leghi l’attività di caccia alla effettiva
consistenza delle popolazioni faunistiche, piuttosto che
consentire che lo stesso abbattimento di animali agisca come una
variabile indipendente, divenendo così un importante elemento
di disturbo, insieme a tutti gli altri fattori ambientali che
minacciano gli ecosistemi e la fauna che in essi
sopravvive”.(ANSA).

(ANSA) – CATANZARO, 31 AGO – “Grazie all’apertura anticipata concessa ancora una volta dalla Regione, dal 1 settembre inizia in Calabria la stagione venatoria che si concluderà  alla fine di gennaio”. Lo afferma in una nota il Wwf della Calabria.   “Rispetto alla data di apertura – prosegue la nota -prevista dalla legge, coincidente con la terza domenica di settembre, le giornate di caccia anticipata sono cinque, con un limite di orario compreso tra le 06,00 e le 13,00, ma rimane il fatto che, fra tutte le regioni meridionali, la Calabria è quella che ha concesso di più in termini di pre-apertura e non solo. Nella stessa Sicilia ad esempio, si potrà sparare alle quaglie solo a partire dal primo ottobre e la Beccaccia fino al 31 dicembre, mentre in Puglia e in Basilicata si potrà andare a caccia in tre giorni fissi a settimana e non a scelta, per comeha stabilito invece il calendario calabrese, pubblicato ancora una volta con un ritardo di circa due mesi rispetto alla data indicata dalla legge”.   “Pur riconoscendo – aggiunge il Wwf – lo sforzo della Regione per un maggiore adeguamento a quelle che sono le linee guida per la stesura dei calendari venatori fornite dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), specie dopo la bocciatura da parte del Tardel vecchio calendario, per molte specie i periodi di apertura e chiusura e le modalità di prelievo non coincidono con le indicazioni elaborate dallo stesso Istituto Scientifico.Permangono del resto tutte le gravi carenze e i difetti del mododi ‘gestire’ l’attività di caccia nella nostra regione, a cominciare dalla eccessiva mobilità dei cacciatori in ambiti troppo vasti o addirittura in tutta la regione per la cacciaalla migratoria, fino al persistere  delle perniciose e dispendiose pratiche del cosiddetto ‘ripopolamento’, per nontacere dell’autentica piaga del bracconaggio favorito dalla cronica e vergognosa scarsità di sorveglianza. Abbattimenti dispecie protette, uso di richiami vietati per quaglie e tordi,caccia notturna a lepri e cinghiali, uso criminale di lacci etrappole che straziano le povere vittime, autentici ‘agguati’alle beccacce nella cosiddetta, diffusissima, ‘posta’ serale omattutina, sono solo alcuni esempi del vasto campionario dimalcostume venatorio che caratterizza la nostra regione”.   “Ma l’errore di fondo – conclude – che si continua aripetere consiste nell’assoluta mancanza di una seriaprogrammazione che leghi l’attività di caccia alla effettivaconsistenza delle popolazioni faunistiche, piuttosto checonsentire che lo stesso abbattimento di animali agisca come unavariabile indipendente, divenendo così un importante elementodi disturbo, insieme a tutti gli altri fattori ambientali cheminacciano gli ecosistemi e la fauna che in essisopravvive”.