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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 24 APRILE 2024

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Vulcani ancora in attività, possiamo stare tranquilli? Necessario un monitoraggio della crosta terrestre

Vulcani ancora in attività, possiamo stare tranquilli? Necessario un monitoraggio della crosta terrestre
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di Fameli Foti Rosa

Ultimamente non si parla d’altro, vulcani in attività, Stromboli da paura: forse non tutti sanno dell’esistenza di un altro vulcano sotterraneo, il vulcano Marsili. Esso ha emesso forti segnali di attività; vicino a lui un gruppetto di vulcani, il Magnaghi e il Vavilov (quest’ultimo spento). Parliamo di un vulcano attivo: cosa significa? Siamo davanti ad un elemento vivo e vegeto che emette continuamente messaggi importanti, che potrebbe portare in extremis ad un evento esplosivo di notevole importanza, praticamente impossibile da prevedere!!Lo stesso IGNV dichiara che un’eruzione forte potrebbe causare una situazione catastrofica senza eguali!

Il Marsili e le sue dimensioni fanno decisamente paura: si estende per 70 km di lunghezza e 30 km di larghezza, a circa 450 mt di quota sotto il livello del mare! Secondo degli studi recenti, il Marsili si sarebbe attivato negli ultimi due milioni di anni, caratterizzato da una crosta di tipo oceanico, formata essenzialmente da silicati di ferro e magnesio e spessa poco meno di 10 chilometri. Il grande cratere è localizzato in mare aperto, nel Tirreno sud-orientale, a circa 65-70 km a nord dell’arcipelago delle isole Eolie, non lontano dalle coste della Calabria tirrenica. Le lave del Marsili sono essenzialmente di composizione basaltica, quindi relativamente povere in silice, simili per composizione a quelle rilevate sulle Isole Eolie la cui attività vulcanica è attribuita al processo di “subduzione”: evento in atto da milioni di anni sul bacino tirrenico, che vede la placca Africana scorrere sotto quella Europea. Negli ultimi anni, da parte dell’INGV e del CNR, sono stati condotti numerosi studi per valutare l‘effettivo stato del vulcano.

Ipotizzando una situazione apocalittica di eruzione forte, l’onda in mare che si andrebbe a scatenare è denominata “tsunami”, viaggiando ad una velocità di circa 500 km/h, colpendo le isole Eolie nel giro di 10-15 minuti per poi propagarsi velocemente ai litorali di Calabria, Sicilia del nord Campania meridionale nel giro di 20-30 minuti, causando ingenti danni di notevole importanza!! Il presidente dell’IGNV Enzo Boschi dichiara che neanche gl’esperti del settore possono prevederlo, e si astiene dal formulare date e previsioni ma consiglia di attenersi ai piani di prevenzione del proprio territorio. Ci auguriamo che nel prossimo futuro si possano fare monitoraggi più approfonditi della crosta terrestre, riuscendo a capire in tempo le tempistiche degli eventi calamitosi, evitando il peggio per l’umanità. Ci affidiamo alla scienza e alla tecnologia, che nonostante i progressi in materia, riesca in un prossimo futuro, ad anticipare i tempi e salvare numerose vite umane!