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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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“Vogliono svendere le Poste Italiane ai cinesi” proclamato lo sciopero generale il 4 novembre 2016. A rischio posti di lavoro e uffici, pesanti le accuse anche sullo stato del servizio

“Vogliono svendere le Poste Italiane ai cinesi” proclamato lo sciopero generale il 4 novembre 2016. A rischio posti di lavoro e uffici, pesanti le accuse anche sullo stato del servizio
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Non solo il servizio proprio non funziona, tra tagli, accorpamenti, disservizi. Ma
ora si pensa anche a svendere Poste Italiane ai cinesi. Per questo Poste Italiane
incassa lo sciopero generale il prossimo 4 novembre, indetto dalle sigle sindacali
unite, fatta eccezione per UIlpost, contro la svendita della società a un fondo
cinese. Questa l’accusa contenuta in un comunicato di Slp Cisl che proclama lo sciopero
generale del prossimo 4 novembre, indetto dai sindacati in maniera unitaria, fatta
eccezione per la sigla Uilpost. “La qualità del servizio è in caduta libera, si
legge nella nota del sindacato. Nel recapito si registrano ritardi nella consegna
della corrispondenza e utenza inferocita, mezzi usurati, bollette scadute. Anche
nei centri lo stress è alto: molti sono stati gli uffici accorpati e troppo bassi
gli investimenti che potevano semplificare l’organizzazione”. Poi, il passaggio relativo
alla possibile cessione di Poste Italiane. “Il Governo – prosegue la nota – ha trovato
la soluzione nella svendita di Poste, forse a un fondo cinese con il bilancio in
forte attivo. Per questo motivo chiediamo alla cittadinanza di esserci vicini e di
dire no alla svendita”. Dallo scorso anno il 35 per cento di Poste Italiane non è
più pubblico, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti
[1]”. I timori sono per i taglio ai dipendenti e per la chiusura degli uffici postali
situati nelle periferie. La riorganizzazione del settore prettamente postale verrà
avviata nel corso del primo trimestre del prossimo anno e comporterà la consegna
della posta a giorni alterni e conseguentemente una riduzione dei posti di lavoro
che, ad oggi, andrà ad impattare sulle assunzioni a tempo determinato. Da tempo
le organizzazioni sindacali lamentano una carenza di personale legato alle uscite
per pensionamento o esodo che non vengono rimpiazzate. A tutt’oggi l’Azienda non
ha dato nessun tipo di disponibilità alla loro sostituzione. Tutto questo porterà
inevitabilmente ulteriori disagi penalizzando il servizio quotidiano. Ciò che oggi
interessa realmente a Poste Italiane è l’aspetto finanziario a discapito del resto.