Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Violenza sulle donne,ora servono i fatti

Violenza sulle donne,ora servono i fatti

439 le donne uccise in Italia tra il 2006 e il 2009, 115 soltanto nel 2010 e, nella maggiorparte dei casi, per mano dei propri mariti, partner o ex fidanzati. 130 milioni sono invece le donne nel mondo che hanno subito mutilazioni genitali femminili, sistematica e cruenta violazione del corpo femminile diffusa in molti paesi africani, asiatici e mediorientali.

MARILENA PIOLI

Violenza sulle donne,ora servono i fatti

439 le donne uccise in Italia tra il 2006 e il 2009, 115 soltanto nel 2010 e, nella maggiorparte dei casi, per mano dei propri mariti, partner o ex fidanzati. 130 milioni sono invece le donne nel mondo che hanno subito mutilazioni genitali femminili, sistematica e cruenta violazione del corpo femminile diffusa in molti paesi africani, asiatici e mediorientali.

 

 

REGGIO CALABRIA- Petali di rosa, nastri bianchi, gonne all’asta, perchè, parafrasando le amiche francesi, le donne non devono più essere “ni putes ni soumises”. In questa ‘Giornata internationale per l’eliminazione della violenza contro le donne’ , istituita nel 1999 dall’assemblea generale delle Nazioni Unite, sono gli spaventosi dati forniti da numerose associazioni e dai vari Governi a raccontare senza bisogno di altre parole la spesso ignorata ma sempre più spaventosa condizione femminile. 439 le donne uccise in Italia tra il 2006 e il 2009, 115 soltanto nel 2010 e, nella maggiorparte dei casi, per mano dei propri mariti, partner o ex fidanzati. 130 milioni sono invece le donne nel mondo che hanno subito mutilazioni genitali femminili, sistematica e cruenta violazione del corpo femminile diffusa in molti paesi africani, asiatici e mediorientali. Secondo le stime di Amnesty International, sono 500.000 le donne in Europa ad essere vittime di questa terribile pratica e 180.000 sono le bambine residenti nel vecchio continente che rischiano di vedere la propria integrità fisica brutalmente mutilata. Proprio per questo motivo la vicepresidente del Senato Emma Bonino, da anni assiduamente impegnata nella lotta contro le MGF, e la ministra delle Pari Opportunità Mara Carfagna, hanno dato il via oggi ad una campagna che mira a raccogliere 8000 firme al giorno (tante quante sono le bambine che ogni giorno nel mondo potrebbero subire le mutilazioni genitali) per richiedere al Parlamento europeo una strategia comune e mirata all’abolizione delle MGF. Il corpo delle donne è campo sterminato avvelenato sempre più dalle più disparate forme di violenza, il “femminicidio”è ormai abitudine, la brutale prepotenza dell’uomo è ormai abitudine, le inadeguate politiche sociali e finanziarie a tutela delle donne sono ormai abitudine. Stupri, percosse, violenze non sono macchie vermiglie sulle pagine di un libro o scene drammaticamente buie di un film. Nel silenzio delle pareti della propria casa, la brutalità degli uomini si abbatte sulle donne come malattia mortale, arma silenziosa e letale, olocausto lento e perpetuo. Il 25 Novembre è analisi dei fatti, è monito, è stimolo, denuncia e ribellione. Ma un giorno si esaurisce presto e la ‘tregua’ voluta da media, istituzioni e associazioni termina alla fine di un telegiornale o allo spegnersi di un computer. E fino all’8 marzo, probabilmente, quando i riflettori saranno di nuovo strategicamente puntati sulle protagoniste di questa guerra, il sipario resterà, purtroppo, ancora calato.